“Castello d’Alagno vergogna”. Chiari e diretti i vertici della locale sezione dell’Udc che hanno deciso di spiegare alla città quello che è accaduto nell’ultima seduta del consiglio comunale dove la maggioranza ha approvato il regolamento per l’utilizzo del maniero che nelle scorse settimane ha scatenato tante polemiche. “La giunta comunale, con in testa il suo sindaco”, scrive l’Udc in un manifesto affiso ieri in città, “seguito a ruote sempre dalla sua suddita maggioranza consiliare, ancora una volta dimostra di aver perso completamente
contatto con l’opinione pubblica di Somma Vesuviana”. E per spiegare cosa intende, chiama in causa il primo cittadino Ferdinando Allocca, e l’assessore alla Cultura, Emanuele Coppola, la cui sfiducia era stata discussa nell’ultimo civico consesso con una mozione presentata dalla minoranza e dal consigliere del Pdl, Riziero Esposito. “Tanto è testimoniato”, aggiungono i moderati nel loro annuncio ai sommesi, “dalla circostanza che un bene, pubblico oltre che rappresentativo di Somma Vesuviana -come il Castello d’Alagno, grazie a Sua Maestà Allocca, con il relativo Ciambellano di corte Emanuele Coppola, potrà essere concesso in uso, a chi vorrà farlo diventare teatro di feste o cerimonie private, a dispetto di una destinazione più consona alla sua importanza”. Un punto, questo, per il quale è nato un comitato “Restituiamo il casteollo ai cittadini” che tanto si è battuto nei mesi scorsi e sta lavorando ad una denuncia. “L’UDC “, concludono, “rappresenta ai cittadini di Somma Vesuviani; di essersi opposto in Consiglio Comunaleallo scempio, che sarà perpetrato ai danni della collettività” E poi parafrasando un saluto diventato tanto caro proprio ad Allocca “Vi vogliamo bene”.
FOTO DI TOMMASO REA

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