Una vicenda che ha avuto la capacità di risvegliare le coscienze dei sommesi da mesi assopite: un party privato nel Castello d’Alagno autorizzato da una dirigente del Comune (su richiesta dell’assessore alla Cultura Emanuele Coppola).
Ora si ha la conferma che il collaudo dell’antico maniero, appena recuperato e non ancora aperto al pubblico, non c’era, quindi anche il party (nella foto) per il pensionamento del preside del I° Circolo Didattico non andava fatto. Una notizia resa pubblica dalla denuncia dell’associazione l’Arcobaleno, che da 15 anni organizza rassegne culturali e mostre di artigianato nell’area Vesuviana e Nolana. Nel castello, infatti, ieri e oggi si sarebbe dovuta tenere la XV edizione dell’annuale Mostra, ma non sarà così. L’associazione, infatti, con un manifesto comunica che la kermesse “prevista per il 7 e 8 luglio 2012 nello spazio esterno del Castello D’Alagno – De Curtis in Somma Vesuviana, è stata rimandata a data da destinarsi a causa della mancanza del collaudo dei lavori realizzati nel Castello”. Ed aggiunge alcuni particolari determinanti: “L’associazione ha presentato richiesta ufficiale all’Amministrazione Comunale già a far data dal 19/5/2012 e che, purtroppo, solo in data 28/6/2012 a mano, ha ricevuto comunicazione scritta, datata 19/6/2012 dell’impossibilità alla realizzazione della manifestazione per mancanza di collaudo”. Date sulle quali bisogna soffermarsi, e lo stanno facendo anche gli inquirenti. tenendo conto che sulla vicenda indagano i carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana che la sera del 27 giugno scorso (giorno del party di pensionamento) erano al castello per verificare autorizzazioni e non solo. Dunque, il 19 il Comune attesa che non c’è il collaudo, poi permette la festa privata alla quale seguono aspre polemiche soprattutto da parte del Comitato “Restituiamo il castello d’Alagno ai cittadini”. Gruppo di cittadini che da mesi si batte affinchè la struttura venga utilizzata a scopi culturali e non come un nuovo ristorante, cui Somma è piena, ma idea che tanto attrae l’assessore alla Cultura. Ne è seguita anche una mozione di sfiducia a Coppola firmata da 12 consiglieri comunali, compreso un esponente del Pdl. Anche su Facebook le polemiche non si fermano, in molti chiedono le dimissioni dell’assessore che risponde a tutti proponendo una pizza per calmare gli animi e usa una firma tanto cara allo stesso sindaco Ferdinando Allocca. “Vi voglio bene”. I sommesi dopo il party privato gliene vogliono certo un pò meno.

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