mercoledì 4 Dicembre 2024
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A Saviano si scende in piazza per ribadire il SI all’acqua pubblica

Riceviamo (e volentieri pubblichiamo) da Michele Falco una cronaca dell’incontro-dibattito di ieri


I debiti della Gori NON li paghiamo, è stato questo lo slogan che ieri, giovedì 5 luglio, ha infiammato Piazza Vittoria a Saviano.

Il dibattito ha visto come ospiti d’eccezione Alberto Lucarelli, assessore ai beni comuni di Napoli, Enzo Guadagno, della rete civica ATO3 e Giuseppe Grauso, di Federconsumatori di Napoli, con Nicola Fortunato, dell’associazione FrasTuono, nella veste di moderatore.

Si è iniziato da una panoramica della situazione nazionale, con accenni al referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando i cittadini italiani si sono espressi chiaramente a favore dell’acqua pubblica e contro la gestione privata.

Eppure, come ricordato giustamente da Giuseppe Grauso, il primo a prendere la parola, ancora oggi, a più di un anno da quel referendum, la situazione non è cambiata, eccetto in piccole minoranze territoriali.

Anzi, il 2 agosto 2011, a soli due mesi dal referendum, l’assemblea dei sindaci dell’ATO3 Campania aveva varato un aumento del 14% delle tariffe per ripianare i debiti e far ricadere sugli utenti la disastrosa situazione finanziaria della società.

I Comitati per l’acqua pubblica dell’ATO3 Campania, con Giuseppe Grauso in testa, hanno fatto ricorso al TAR con esito positivo, ma la loro battaglia non finisce qui, non può finire qui, perché la GORI continua ad esistere e a gestire l’acqua come s.p.a.

“L’acqua è un elemento essenziale nella vita dell’uomo, togliere il diritto all’acqua vuol dire togliere il diritto alla vita”: queste le parole di Enzo Guadagno, uno dei rappresentati della lotta dei cittadini di Castellamare di Stabia.

Parole forti quelle del rappresentate della Rete Civica: “Tagliando sugli ospedali pubblici ci stanno togliendo il diritto a curarci, tagliando sulla scuola pubblica il diritto d’istruzione, tagliando sui trasporti pubblici la possibilità di spostarci con comodità, ma togliendoci l’acqua pubblica, ci tolgono il diritto alla vita”.

A chiudere l’incontro è stato Alberto Lucarelli, uno dei principali artefici di un grande risultato.

Ricordiamo, infatti, che il comune di Napoli è stato il primo tra i capoluoghi di provincia a trasformare il soggetto gestore del servizio idrico (A.R.I.N.) da Società per azioni ad Azienda speciale: ABC Napoli (Acqua Bene Comune Napoli), attuando la volontà referendaria.

Chiare le parole dell’assessore e l’invito a tutti i cittadini a partecipare:

“La gestione dei beni comuni non può prescindere da una gestione pubblica partecipata, cioè non orientata al commercio, estranea alle logiche del mercato e del profitto, ma nello stesso tempo deve avere il coinvolgimento dei cittadini”.

Cittadinanza attiva, quella che chiede Lucarelli, come soggetti in grado di controllare, proporre, ma anche gestire.

Durante il dibattito, l’associazione FrasTuono ha continuato la raccolta firme, in corso già da qualche giorno nel paese, per chiedere ai Sindaci e ai Consiglieri comunali dell’ATO3 di far valere in tutte le sedi istituzionali quanto deliberato dal voto cittadino.

La risposta della popolazione di Saviano, e dei paesi limitrofi, è stata affermativa: molte le persone accorse in piazza per ascoltare e ribadire il SI per l’acqua pubblica.

Michele Falco

La redazione

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