giovedì 19 Settembre 2024
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A Pagani “Un giorno con monsignor Alfonso de’ Liguori”

Il pretesto per l’esecuzione è la celebrazione del 250° anniversario della consacrazione episcopale di Sant’Alfonso de’ Liguori.. Infatti, Il 20 giugno 1762, Alfonso fu ordinato vescovo nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma e l’11 luglio entrò nella sua diocesi di S. Agata dei Goti (BN).

Nell’opera vengono narrati alcuni episodi della vita di Alfonso Vescovo, scanditi dalle ore canoniche, introdotte dalla preghiera del coro dei fedeli.

Il primo episodio narra della carità nei confronti dei bambini poveri ai quali, il poi Santo, dava ospitalità ogni mattina, offrendo loro da mangiare e occasioni di gioco.

A seguire è messa in scena l’azione di Alfonso contro i fattucchieri che ingannavano la gente per far soldi con le loro menzogne. In questo caso, in nostro ‘pastore’, non trovando sostegno da parte del governatore per contrastare l’azione dei fattucchieri, li scaccia da Sant’Agata dei Goti offrendo loro dei soldi purché non ingannino e disperdano le anime da lui curate in qualità di Vescovo.

Il capo dei fattucchieri ne prende atto affermando: “Eccellenza, di questo dono vi siamo noi grati. Con questi soldi compreremo degli abiti nuovi da pagliaccio, rider faremo i bimbi e i vecchi di ogni città”. Si tratta, quindi, di una miracolosa Conversione al Bene!

Nel successivo episodio Alfonso converte e assolve delle prostitute, che chiedono perdono a Dio
e che vengono aiutate da lui. Come la pentita Caterina, che essendo molto povera, verrà da Alfonso dotata di tutto il necessario per vestirsi all’uscita dall’ospizio.

Il melodramma sacro chiude con l’intervento santo di Alfonso durante una grave carestia: egli convince la gente che la colpa della miseria non è del sindaco Corvo … e aiuta il popolo vendendo tutto per poter comprare del pane alla povera gente. Il servitore di nome Alessio – interpretato da Raffaele Sepe, la canta così: “Monsignore per voi ha venduto carrozza e cavalli, l’anello, la croce, gli argenti più antichi; a noi suoi servi ha imposto il digiuno a pane e acqua, ma per sé si è serbato solo l’acqua”.

“Un bell’esempio che non sarebbe male seguire anche oggi, coi tempi che corrono”, ci riferisce con un velo di tristezza Raffaele Sepe. “Magari non nel senso letterale del termine, ma un briciolo di carità non farebbe certo male a nessuno. Eppure guardandoci intorno assistiamo più a tentativi – anche illeciti – di arricchimento, che non di Carità Cristiana. Ed è questa una delle cause che sta mandando il mondo a scatafascio. In ogni caso, mai perdere la fiducia. E lottare sempre per la verità, per la giustizia e per l’amore. Amore Divino e Amore per il nostro prossimo!”.

PERSONAGGI ed INTERPRETI:

Alfonso Maria de’ Liguori: Tommaso castello;
Alessio, suo servitore: Raffaele Sepe;
Capo dei fattucchieri: Marcello Ferrara;
Moglie del capo dei fattucchieri: Adele Stanzione;
Caterina (la pentita): Melania Piccolo;
Genitori di Caterina: Caterina Langella, Luigi Bordo;
Popolana: Giusy Luana Lombardi;
coro a tre voci (soprani, contralti e bassi): Coro Polifonico Alfonsiano;
orchestra: Orchestra Alfaterna;
direttore: maestro p. Paolo Saturno C.SS.R.;
regia: Giusy Crescenzo.

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