v Due anni di silenzio e poi un fiume in piena che racconta tutta la verità sulla sua decisione di lasciare il Pdl e la maggioranza di governo in città e le indagini da parte dei carabinieri che lo hanno visto protagonista. A parlare il consigliere comunale Giorgio De Filippo dell’Udc.
“La rottura definitiva nasce da un episodio che risale al 5 maggio 2011, quando mi recai dai Carabinieri della stazione locale, accompagnato dal consigliere de La Destra Mario Gifuni per un semplice adempimento burocratico legato ad un incidente fatto da mio figlio. Una visita che scatenò l’ira incomprensibile del sindaco che mi aggredì con parole irripetibili. Poi mi convocò al Comune, tramite un mio caro amico di cui oggi finge di non ricordare il nome (l’assessore ipotetico di cui Carmine Esposito parlò nella seduta consiliare del 10 maggio, ndr). Ci siamo visti, ed il sindaco continuò ad aggredire sia me che Gifuni, Andai via inseguito da una consigliera e dal capoufficio stampa del Comune, ma non mi sono voltato indietro. Da quel momento non ho mai più parlato né visto Esposito, tranne che per portargli la mia solidarietà in occasione dell’attentato subito. Il sindaco mente quando dice che io ho abbandonato il Pdl per motivi inconfessabili ed è falso che nell’agosto successivo mi sarei rivolto a lui per fare pressioni su carabinieri e magistratura per farlo intervenire sulle perquisizioni che avevo subito”. Questione che De Filippo spiega nei dettagli parlando di “abuso nei suoi confronti” riguardo la perquisizione nella sua abitazione condotta senza mandato. Il consigliere dirigente dell’Asl, è indagato per tentata truffa allo Stato e peculato. “Spero che dopo che vi racconterò tutto non capiti qualche altra cosa in materia legale a me o alla mia famiglia”, rincara, “Il 9 agosto 2010 ero appena rientrato dalle ferie quando fui oggetto di una perquisizione, a casa mia e sul posto di lavoro da parte dei carabinieri di Sant’Anastasia. Furono trovati solo alcuni moduli in bianco dell’Asl (utili a richiedere l’esenzione ticket e la pensione di invalidità, ndr). Tutto era cominciato per la denuncia di un dipendente dell’Asl col quale avevo avuto un diverbio, mi aveva accusato di favorire i miei elettori utilizzando il mio ruolo all’Asl. Fu Nella relazione dell’Arma mi identificano come consigliere comunale e non per la mia professione. Ritengo sia stato commesso più di un abuso nei miei confronti in quella occasione ed infatti ho proceduto ad una controquerela. In ogni caso mai mi sarei rivolto al sindaco per risolvere quella questione, basta con queste falsità”. A difendere De Filippo, oggetto di pesanti accuse da parte di Esposito nell’ultimo consiglio comunale anche il segretario provinciale dell’Udc. “Nei suoi confronti attacchi gratuiti e ingiustificati”, afferma Mocerino, “ che contribuiscono alla perdita di credibilità della politica e delle istituzioni. Preferiamo avere confronti anche aspri e duri sulla progettualità piuttosto che accaldarci sulla cultura del pettegolezzo. Il nostro partito sarà forza di opposizione ad una maggioranza diversa da quella voluta dagli elettori, Noi siamo coerenti e non tradiamo il mandato popolare. De Filippo è passato nell’Udc per un convincimento politico, lasciando le agiatezze della maggioranza per passare ad un partito di minoranza che quelle agiatezze non le ha”.

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