“Uguali sì, ma solo sul piano delle opportunità, le specificità territoriali vanno salvaguardate”: lo ha detto il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo in merito all’audizione del Commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi, Maria Damanaki, sulla riforma della politica comune della pesca da parte delle Commissioni Agricoltura e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato.
“E’ il caso – ha sottolineato l’on. Russo – del delicato tema delle concessioni di pesca trasferibili e del rischio che esse si concentrino in poche aziende o che diventino strumenti di speculazione finanziaria, dell’applicazione del divieto dei rigetti, che produrrà inevitabili ricadute onerose per le piccole e medie imprese e per le organizzazioni di produttori, senza che vi sia chiarezza sul piano scientifico degli effetti che il divieto potrebbe produrre sugli stock”.
“La priorità della pesca italiana – ha aggiunto Russo – è soprattutto quella che si tenga conto delle specificità locali nel governo degli stock ittici, attraverso procedure chiare e idonee a definire gli ambiti di responsabilità dei diversi livelli istituzionali e che si individuino politiche integrate per lo sviluppo che tengano conto della sostenibilità sociale ed economica del settore e delle comunità costiere interessate oltre che della sostenibilità ambientale”.
“Occorrono – ha concluso il presidente della commissione Agricoltura – efficaci strumenti che possano salvaguardare e incentivare la capacità dei nostri pescatori di stare sul mercato e di competere in condizioni adeguate, anche alla luce delle liberalizzazioni degli scambi commerciali di prodotti della pesca con paesi terzi, tutelando i consumatori, i lavoratori e, naturalmente, il mare e la produttività futura delle risorse ittiche”.
Roma, 15 marzo 2012
Autore/Fonte: Carmen Fusco
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