Occupazione, miglioramento delle vivibilità, nuove aree destinate all’utilizzo pubblico. Tre degli obiettivi che ieri si sono raggiunti grazie ad una delibera della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Raffaele Allocca che ha approvato il Piano urbanistico attuativo (Pua).
“L’approvazione del Pua”, spiega Allocca, “ha permesso di evadere una richiesta ultratrentennale di una delle più vecchie famiglie sommesi, quella dei fratelli D’Avino, che si occupano della lavorazione dello stoccafisso. La loro attività potrà essere delocalizzata da via Stillo all’area periferica di via Rosanea, consentendo agli abitanti del rione del Carmine (dove si trova attualmente, ndr) una maggiore vivibilità, ma non solo. La nuova ditta si andrà ad affiancare ad un’altra, quella degli Auriemma che permetterà di riqualificare quella zona, la Provincia ha, infatti, già appaltato i lavori per rifare la strada e credo che partiranno a giorni, e davanti alle aziende vi è uno spazio che secondo il Pua deve essere adibito a spazio utilizzato dalla comunità e quindi creeremo una nuova piazza. Grazie ad una serie di coincidenze favorevoli, dunque, la ditta spostandosi non soltanto libera la città, il quartiere del Carmine, ma realizzerà una nuova azienda che potrà dare lavoro a diversi cittadini sommesi”.
Un’esigenza, quella di nuovi posti di lavoro, sentita fortemente in città, e per la quale il sindaco ha commentato: “La prima cosa che ho fatto approvata la delibera ho chiamato proprio gli imprenditori interessati, e gli ho detto che da questo momento non gli darò pace devono spostarsi al più presto per ingrandire l’azienda”. Ma anche gli abitanti di via Stillo costretti a convivere da anni con l’odore forte e persistente dovuto alla lavorazione del baccalà ringrazieranno per la decisione del Comune.
Intanto, nella seduta di ieri sono stati approvati anche degli atti inerenti il Castello d’Alagno, anche quello attende da oltre 30 anni di essere riaperto al pubblico. Azioni che rendono sempre più vicino il giorno del collaudo della struttura. “Atti che permetteranno di rendere il Castello fruibile”, conclude Allocca, “con la fornitura e posa in opera delle attrezzature necessarie. Grazie all’economia fatta con la gara abbiamo potuto illuminare la struttura, un atto preliminare che ci avvicina sempre più al collaudo e alla successiva apertura”.

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