Somma Vesuviana.Studenti trasportati su furgoncini adatti alle merci. Dieci, quindici, finanche diciotto ragazzi stipati in alcuni Iveco Daily e Fiat Ducato che alla meno peggio erano stati trasformati dai proprietari in pulmini per il trasporto dei ragazzi a scuola. Un affare economico, se si conseidera l’abbonamento che veniva pagato per usufruire del servizio, stroncato dai carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) che hanno denunciato quattro autisti per esercizio abusivo dell’attività. I controlli sono stati effettuati dai militari sul territorio sommese poco prima che cominciassero le lezioni, su sette mini autobus fermati, per le opportune verifiche, ben quattro sono risultati non in regola con la legge.
I carabinieri hanno, dunque, denunciato in stato di libertà i quattro autisti, tutti uomini residenti a Pollena Trocchia, Massa di Somma, Cercola e San Sebastiano al Vesuvio, hanno loro contestato delle sanzioni amministrative per le infrazioni relative al codice della strada, inerenti i cambiamenti effettuati sui pulmini, ai quali erano stati aggiunti dei sedili per adattarlo, ma in maniera illecita, al trasporto scolastico. I quattro furgoncini non possedevanmo, infatti, i requisiti necessari per ottenere l’omologazione. Così i quattro mezzi guidati dagli autisti abusivi, sono stati sottoposti a fermo amministrativo e la loro carta di circolazione è stata ritirata. Nel corso dei controlli effettuati dai militari del maresciallo Semprevivo è stato permesso ai pullman di raggiungere le scuole, gli studenti erano diretti all’istituto tecnico industriale “Ettore Majorana” di via San Sossio e l’istituto privato “Maria Montessori” di via Marigliano. Un modo per impedire che i ragazzi fossero sottoposti ad altri disagi e perdessero importanti ore di lezione. Si conferma, dunque, l’attenzione dei carabinieri per la sicurezza degli studenti sommesi, dopo che nei mesi scorsi proprio grazie ai sopralluoghi effettuati dagli uomini dell’Arma in collaborazione con i tecnici dell’Asl, era stato chiuso perché pericoloso l’istituto “Miele” di via Spirito Santo che ospitava alunni delle materne ed elementari ed alcune classi proprio dell’istituto “Majorana”.
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