DA METROPOLIS DEL 3 DICEMBRE
“Quelle che oggi appaiono criticità possono diventare delle opportunità”. Parla così della legge 21 che ha istituito la “zona rossa” il sindaco di Sant’Anastasia e se finora tutti erano convinti soltanto del fatto che ne volesse rivedere i limiti per realizzare nuove costruzioni dovranno ricredersi. L’intendo del primo cittadino anastasiano è quello di fare in modo che la legge sia applicata realmente in modo da permettere ai territori vesuviani: sviluppo economico e soprattutto sicurezza. Per ottenerlo però la prima cosa da fare è che la Regione approvi gli strumenti urbanistici utili ad applicare la legge del 2003: il Piano strategico operativo (Pso). “La Regione deve approvarlo per dirci finalmente che vuole fare dell’area vesuviana”, spiega Esposito, “dal 2003 ad oggi istituzioni provinciali, regionali e nazionali non si sono interessate di rendere operativa la legge che prevede una serie di regole e anche fondi per lo sviluppo del territorio. Non vogliamo che venga revocata, ma va messa in discussione. E’ chiaro che non si può essere sempre e solo contrari. Non comprendiamo però perchè siano trascorsi oltre 8 anni e nessuno abbia mai attuato gli atti consequenziali che andavano approvati invece dopo soli sei mesi. Da troppo tempo i cittadini e gli imprenditori del Vesuviano sono in attesa. Al momento non possono essere effettuate nuove costruzioni, eppure la legge prevede bed & breakfast, agriturismi, opifici, ma al momento se manca il Pso come Comune non possiamo dare nessuna autorizzazione edilizia, siamo impotenti ed è chiaro poi che cittadini e imprenditori dopo tanto aspettare decidano di infrangere la legge commettendo degli abusi edilizi. Non sono giustificabili, ma comprensibili. La Regione deve darci delle risposte, dobbiamo poter avere i fondi necessari per rilanciare il territorio e quindi anche compensare con sgravi fiscali gli investitori che vengono ad aprire nuove attività imprenditoriali nella nostra zona. Allo stesso modo se c’è da decentrate università o uffici da Napoli le istituzioni devono pensare a realizzarle nell’area Vesuviana per renderla nuovamente ‘appetibile’”. Dichiarazioni interessanti che vanno però controtendenza, Esposito infatti, accusa di mancanza di dialogo Provincia e Regione che sono però del suo stesso colore politico, tutte di “centrodestra”. Ma per il sindaco non è strano, anzi: “La politica è cambiata, non si fa più per appartenenza, ma per collocazione. L’accordo va trovato riguardo i programmi da realizzare”.
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