sabato 21 Settembre 2024
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S.Anastasia. “Sindaco ricorda che i cittadini ci hanno eletto nel Pdl”

Sant’Anastasia. dal capogruppo del pdl Annarita De Simone riceviamo una lettera che pubblichiamo

Le recenti esternazioni con le quali il nostro Sindaco, dr. Carmine Esposito, ha preso le distanze dal P.d.L., o meglio, ha dichiarato di non far più parte di questa compagine politica, posizione poi chiarita, puntualizzata e articolata nella manifestazione che si è tenuta venerdì 18 novembre a Madonna dell’Arco, mi induce, in qualità di capogruppo P.d.L. al Comune, ad alcune riflessioni.
In sostanza il Sindaco ha sostenuto, con toni assai accesi, che nell’ultima tornata elettorale, l’impegno dei candidati nelle liste dello schieramento da lui capeggiato, prescindeva dall’appartenenza politica a questo o quel partito, in quanto era motivato esclusivamente da un’adesione pragmatica al suo programma elettorale: una convergenza sul concreto delle “cose da fare”, per il bene del paese. Pertanto i consiglieri P.d.L. non hanno nessun diritto di mostrarsi perplessi per la sua scelta di uscire da questo partito, tanto meno di essere critici verso l’amministrazione ed il comportamento di alcuni suoi componenti.
Il Sindaco dovrebbe considerare che, pur rispettando le posizioni di chi riuscirebbe a servire il proprio paese sotto qualsiasi bandiera, io come tanti altri, non avrei potuto farlo se non sotto la mia, a prescindere dall’amicizia che da sempre nutro per lui: per me la posizione pragmatista, cioè l’azione politica che non sente la necessità di riferirsi a un partito o ad un movimento a carattere nazionale, ha a sua disposizione l’antica formula della lista civica.
Come politico di antica data, salvo la legittimità delle sue idee e della sua posizione attuale, il Sindaco dovrebbe riconoscere come un valore forte il senso di appartenenza a questo o quel partito, e che personalmente io devo proprio a questa fedeltà ai miei ideali politici, e a nient’altro, se sono risultata la più votata della mia lista: i cittadini che mi hanno voluto dare la loro fiducia non avrebbero mai accettato una mia candidatura sotto un altro simbolo. I movimenti politici possono cambiare leader, cambiare statuto e forma, evolversi nel tempo, subire delle crisi. Ma, come tutte le idee che hanno un forte radicamento popolare, non possono scomparire, perché essi rappresentano quel coacervo di convinzioni, di ideali, di interessi, di sogni che sono il patrimonio vero di uomini e donne, veri e concreti nella carne e nello spirito. Come il cattolicesimo democratico non morì con De Gasperi, come il socialismo riformista non è finito insieme a Craxi, così il liberalismo popolare non terminerà con Berlusconi.
Il nostro Sindaco dovrebbe ammettere che la sua uscita dal P.d.L., colorata di una vena polemica che rasenta a tratti l’ostilità e il risentimento, non avrebbe potuto non creare un problema politico e un momento di riflessione in tutti quei cittadini e in quei consiglieri comunali che si sentono impegnati verso il loro partito, posizione nella quale non c’è assolutamente nulla di personale nei suoi confronti e che non determina automaticamente, in quelli che quella riflessione stanno facendo, una presa di distanza dalla maggioranza.
Colgo l’occasione per ricordare i momenti salienti del mio impegno per questa maggioranza: in due anni di consiliatura, nella mia veste di capogruppo P.d.L. al Consiglio comunale, ho pronunciato, in Consiglio e altrove, 25 discorsi, ho partecipato ripetutamente, e facendo sempre interventi sull’argomento, a innumerevoli incontri anche intercomunali, a cui ero stata delegata dal Sindaco stesso, dal problema dei rifiuti, a quello della contestazione di alcuni aspetti negativi della legge sulla “zona rossa”, alla difesa dell’Ospedale Apicella di Pollena Trocchia.
Ho coordinato un progetto di parco arboreo-vegetativo da realizzarsi sul Monte Somma, che ho presentato la primavera scorsa, proprio negli uffici del Sindaco, agli organi di stampa e a varie emittenti televisive, progetto illustrato da un opuscolo a colori stampato a mie spese. Ho organizzato, a Dicembre 2010, un gala di beneficenza, il cui incasso è stato devoluto, tramite il parroco della chiesa di Santa Maria la Nova, ai poveri del paese; ho promosso la riqualificazione urbanistica di Piazza Trivio.
Tutto questo mentre altri consiglieri del mio stesso partito, che hanno affidato a una dichiarazione sgrammaticata la loro posizione critica nei miei confronti, in tutte le sedute del consiglio comunale, non hanno mai aperto bocca se non per sbadigliare.
Io resto fedele al programma che insieme a tutti gli altri candidati nella lista del P.d.L., e più ampiamente nella coalizione, ho intellettualmente sottoscritto all’atto della mia candidatura. Ma rimango anche obbligata a sostenere i punti del mio personale programma, di cui il Sindaco è ben a conoscenza da sempre, e da cui mi attendo che continui a darmi il sostegno e la fiducia che mi ha accordato finora.
Ho intenzione di vivere questa consiliatura coerentemente con l’impegno preso con gli elettori, sempre più convinta che le adesioni incondizionate, “senza se e senza ma”, nascondono sempre una incapacità critica, e non appartengono né al mio bagaglio culturale né al mio stile personale di schiettezza e di sincerità.
La mia speranza, infine, – che non è il facile sentimentalismo del “vogliamoci bene”, ma una motivata scelta politica – è che la nostra città sappia superare quelle lacerazioni sociali e quei dissidi personali che vengono da un passato ormai lontano, frutto di un’altra epoca, e che ci hanno impedito fino ad oggi di diventare una comunità, solidale nelle sue espressioni, i cui cittadini siano consapevoli di partecipare ad uno stesso destino, perché compartecipi di una stessa storia.
Se non avremo, noi tutti, il buon senso di sgombrare il terreno dalle macerie delle contrapposizioni e dei risentimenti, come potremo costruire la nuova città che abbiamo sognato nella campagna elettorale? E’ impossibile costruire sulle rovine!

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