sabato 21 Settembre 2024
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Polemica a colpi di danza, parla Molfesi

«Sono molto scosso da tutta questa faccenda. Non me la sento di tornare a Pomigliano, ho dato tanto a quella città». Nemmeno per un’intervista, Fabio Molfesi, ex direttore artistico della scuola comunale di danza, si concede una deroga al diktat della fascia tricolore locale: «Finché rimarrò sindaco, non solo Molfesi non rimetterà più piede a Pomigliano Danza, ma non rimetterà piede nemmeno in città». Il sindaco di Pomigliano d’Arco, Lello Russo, l’ha letteralmente mandato in esilio, poiché avrebbe apostrofato la cittadinanza tutta come una totalità di «patanari», almeno secondo quanto riferisce il Consiglio della scuola a lui «sempre ostile».
La dispotica presa di posizione è stata esternata di fronte a una delegazione di 10 genitori, che, durante il summit presenziato dal primo cittadino, ha chiesto le motivazioni del licenziamento in tronco dello stimatissimo ètoile. «Al sindaco non ho niente da dire. Non me ne frega niente di lui e delle sue dichiarazioni» chiarisce l’epurato Molfesi. «A parte il fatto che la mia rimozione è avvenuta senza preavviso – prosegue – mi hanno dato spiegazioni a dir poco ridicole. La verità è che, da due anni, litigavo con la direzione tutti i giorni. Ho avuto a che fare con persone che non avevano il minimo senso artistico. Oggi provo un’immensa gioia al pensiero di non doverle più rivedere». A dispetto di un invidiabile curriculum di livello internazionale, il Cda della fondazione di “Pomigliano Danza” ha ritenuto il ballerino non all’altezza del compito assolto. Considerazione elaborata con otto anni di ritardo, nel corso dei quali il direttore artistico si era fatto apprezzare da quasi tutto l’ambiente, come dimostra il pittoresco sit-in in tutù tenuto dalle sue allieve, nell’area prospiciente la casa comunale, al fine di perorare la causa dell’amato maestro. «Con i miei ragazzi c’è sempre stato un rapporto meraviglioso – dice Molfesi – Quello che hanno fatto per me mi ha reso davvero felice». Gli stessi genitori, ai microfoni del “Movimento 5 Stelle” locale, hanno rivelato che, «per il 60-70% di loro», la direzione di un così qualificato insegnante rappresentava il motivo dell’iscrizione sottoscritta, tanto che, in seguito al suo accantonamento, hanno addirittura minacciato il ritiro della prole dalla prestigiosa scuola. Antiteticamente, il presidente e il consigliere della fondazione hanno reputato insufficiente l’utenza fatta registrare. «Personalmente non mi sono fatto un’idea delle cause che hanno portato al mio allontanamento. So solo che, dopo Molfesi, per colmare il vuoto, servirebbero perlomeno tre direttori artistici messi insieme». Quindi conclude: “Oggi sono felice. Mi sono ripreso la mia libertà e la mia integrità di artista”. Dall’isola di Sant’Elena è tutto.

Domenico Maione

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