Pomigliano d’Arco. Fretta, tanta fretta di chiudere il discorso di cambiare argomento, di passare all’approvazione degli equilibri di Bilancio. Questa l’impressione che si è avuta partecipando al consiglio comunale di Pomigliano all’indomani del clamoroso arresto per concussione dell’assessore all’Ambiente, ed ex poliziotto, Salvatore Piccolo e del consigliere Pasquale Pignatiello. Che secondo quanto emerso oggi prima della tangente per cui l’altro giorno sono stati arrestati in flagrante avevano già intascato quindicimila euro. In base alla denuncia dell’imprenditore, e dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna e coordinate dalla Procura di Nola, è emerso che almeno dal dicembre del 2010 i due, esponenti della lista civica di centrodestra “Pomigliano al Centro”, ricattavano il titolare della ditta di trasporti DGE srl che aveva ottenuto l’appalto per la raccolta dei rifiuti umidi. In particolare, per ottenere i soldi lo avevano ricattato con la minaccia di non fargli liquidare dal Comune fatture arretrate per un ammontare di circa 40.000 euro se non avesse pagato. La denuncia era partita dopo l’estate, da lì anche le intercettazioni telefoniche nelle quali i due politici non erano neanche particolarmente accorti, non parlavano certo di soldi, ma di cifre si. Tanto che poi sono state verificate nei riscontri fatti dagli inquirenti. Addolorato si è detto il sindaco. “L’episodio di cui ormai siete tutti a conoscenza mi ha colpito profondamente come amministratore e cittadino della nostra comunità”, ha detto il sindaco, “Sono rimasto stupefatto e profondamente addolorato per questo episodio che certo arreca un colpo ai sentimenti che supportano questa amministrazione. Questa amministrazione che aveva fatto della legalità, della trasparenza e del buon governo la sua bandiera. Questo evento è un vulnus per il consiglio comunale per l’amministrazione per il sottoscritto ma principalmente per la città di Pomigliano. E’ duro vedere il nome della nostra città vituperato sulle pagine di cronaca dei quotidiani rammarico più profondo e più squassante è vedere la propria città spinta nel gorgo della cronaca nera. Quando un incidente di tale portata colpisce una giunta comunale ci si trova di fronte ad un bivio la cui strada giusta non è facile scegliere. Paradossalmente se l’episodio non fosse circoscritto, se questo evento facesse parte di un sistema organizzato di tipo criminoso dell’intera amministrazione il problema sarebbe di facile soluzione portando a veloci e improcrastinabili dimissioni del sindaco e della sua compagine. Ma così non è”. Un fatto che comunque riguarda “un componente di questa giunta ed un consigliere di questa maggioranza senza però ramificazioni con la gestione della cosa pubblica cosa pubblica”. Ragione per cui Russo ha aggiunto: “Provo un profondo dolore per il danno arrecato permettetemi quest’enfasi alla mia città, per la quale ho sopportato e patito nel silenzio per lunghi 15 anni ho voluto donare l’ultimo scorcio della mia vita nello sforzo di rivederla sempre più vivibile e più bella quindi per la mia responsabilità morale in attesa di valutazioni e decisioni prese dopo attente valutazioni dei fatti mi limito allo stato a chiedere pubblicamente scusa ai cittadini per la parte che mi compete in questa vicenda”. Parole che hanno ricevuto il sostegno di una gran parte dei cittadini intervenuti che hanno applaudito convinti. “Ci troviamo di fronte ad un fatto gravissimo, che mortifica l’intera città di Pomigliano”, ha dichiarato il consigliere comunale del Partito Democratico, Onofrio Piccolo, “il primo atto da compiere è quello di prendere le nette distanze da quanto accaduto. Bisogna arginare questa vicenda. Quanto è accaduto danneggia noi ed i nostri figli, per questo è necessario rispondere con degli atti concreti: bisogna sospendere dalle loro funzioni l’assessore Salvatore Piccolo ed il consigliere Pasquale Pignatiello. Non voglio offendere nessuno, ma è ora di lasciarsi dietro sterili polemiche. In un momento così drammatico per la nostra città, urge una riflessione seria che ci deve mettere in condizione per dare il meglio di noi nei rispettivi ruoli”. Il sindaco Russo ha risposto alla richiesta del consigliere Piccolo leggendo la revoca dal suo incarico dell’assessore firmata nella mattinata. “Questa vicenda ha macchiato innanzitutto la città”, ha detto Mimmo Leone dell’Udc, “Viene tamponato lo spirito che fino ad oggi ha accompagnato la nuova amministrazione , ma certo non spegne l’entusiasmo, non azzera traiettorie di trasparenza che sono state seguite dall’amministrazione di centrodestra. Una pagina buia che non è stata scritta da questo esecutivo, ma per una debolezza umana, dalla quale prendiamo una convinta distanza”. Ora giriamo pagina e torniamo a scrivere la bellissima storia che tutti noi con abnegazione politica stiamo portando avanti”. Occorre reagire facendo la differenza, secondo Liberato De Falco (Idv): “Quando succedono queste cose la gente è portata a pensare che i politici pensano solo al proprio interesse e non al bene comune. Dobbiamo fare in modo che il nostro agire faccia la differenza con quanto successo in passato e chi crede che accada ancora oggi. Massima attenzione non solo agli atti amministrativi, che facciamo abitudinariamente, ma sui comportamenti di ognuno di noi. Appello a tutto il consiglio per lavorare affinchè queste cose non solo non accadono più, ma ci sia la massima partecipazione della città”. I più duri, quelli che da sempre fatto opposizione costruttiva al sindaco, sono stati gli esponenti del Movimento Cinque Stelle: “Questo è quello che succede quando si vuole vincere le elezioni a tutti i costi. Si imbarcano persone di ogni provenienza, di dubbia rettitudine pur di battere l’avversario. Ed infine l’operato delle maggioranze è tutt’altro che virtuoso”. Per il resto della città, nulla da commentare su quanto è accaduto.

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