sabato 21 Settembre 2024
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Sant’Anastasia, tolleranza zero sulla raccolta differenziata

Piano Urbanistico Comunale e prosecuzione della battaglia per la modifica della «Zona Rossa» e l’applicazione della Legge 21. Tolleranza Zero sulla raccolta differenziata dei rifiuti con multe per i trasgressori aggiungendo un ulteriore deterrente: un elenco pubblico di tutti coloro che, colti in flagrante, si siano resi perciò colpevoli di ostacolare la corretta differenziazione e il giusto conferimento dei rifiuti solidi urbani. Queste le direttrici che il sindaco Carmine Esposito, nella conferenza che stamattina si è tenuta nella sede del Pdl, ha veicolato ai giornalisti, ai simpatizzanti, alla coalizione e a quanti erano presenti. Esposito ha inoltre aperto un confronto nella coalizione di centrodestra sul futuro del Pdl, prendendo le distanze dall’attuale situazione del partito, tra gli applausi dei suoi sostenitori.
Di seguito, le dichiarazioni del sindaco Esposito sulle tematiche affrontate in conferenza stampa:
– POLITICA

«Fermo restando i rapporti amichevoli e istituzionali con il governo nazionale, regionale e provinciale, io resto della mia posizione politica, è il Pdl che sta andando altrove. Considero un grave errore non aprire all’Udc. È l’ora di un modo diverso di fare politica, mettendo al centro del dibattito un elemento fondamentale che noi, da precursori, abbiamo già sperimentato nell’ultima campagna elettorale per le amministrative: l’ascolto del territorio unito ovviamente alle istanze dei cittadini. Non facciamo oggi strappi o lanciamo accuse gratuite, ma se vogliamo essere protagonisti del futuro siamo già in ritardo, dobbiamo pensare a nuove collocazioni, nuove alleanze, nuovi progetti. Non si tratta di tradire delle idee perché sono le nostre idee ad essere state tradite da un modo di fare politica a livello nazionale, regionale e provinciale. Si tratta, invece, di privilegiare il territorio. Dunque si apra una fase nuova, dobbiamo essere tutti consapevoli che è finita una partita, è terminata un’era. Silvio Berlusconi poteva sicuramente dare una svolta significativa alla condizione del Paese, ma non gli è riuscito. La storia dimostrerò che avrà avuto mille intuizioni e infiniti vantaggi, ma è stato prigioniero d un sistema che, nemmeno lui che ha le spalle larghe, ha saputo rompere. Ed è stato un errore madornale rompere con Casini spingendolo verso il centrosinistra, una strategia sbagliata e contraddittoria rispetto al progetto originale. Ancora oggi aveva, Berlusconi, la possibilità di uscire da questa crisi globale rimettendo tutto in discussione, commissariando tutti i ministeri, aprendo all’Udc e andando da solo in parlamento, smarcandosi dalla Lega e dallo stesso Tremonti, per proporre una manovra più equa, che guardasse ai ceti che lui dovrebbe, di fatto, rappresentare e che lo hanno votato. Invece questo Governo è apparso confuso, senza idee chiare. Doveva essere Berlusconi a sfidare la Lega sulla soppressione delle Province, essere lui a proporla, ora sarà travolto anche dal referendum sul sistema elettorale. Se l’era Alfano sarà solo la continuazione della politica dell’attuale Pdl io non ci posso stare, se non saranno rinnovati gli organismi periferici aprendosi ai giovani e alle categorie che hanno qualcosa da dire, io non ci sto. Se fossi nei panni di Berlusconi, oggi sosterrei Casini quale presidente del Consiglio. La coalizione di centrodestra va rifondata, aprendo innanzitutto all’Udc. Anche a livello locale, una volta che avremo capito, finalmente, chi rappresenta il partito di Casini,ci confronteremo, precisando fin da ora che questo non significa nuovi ingressi in giunta».

PIANO URBANISTICO COMUNALE:
«Nel recente e importantissimo convegno in cui abbiamo illustrato gli indirizzi del Puc avviandoci ad approvare il preliminare, alla presenza dell’assessore regionale Marcello Taglialatela e l’assessore provinciale Nello Palumbo, abbiamo aperto una nuova fase, cosa rilevante dopo appena un anno di amministrazione, per chi dovrà gestire in futuro il Comune. Se c’è una cosa da cambiare è la mentalità, se c’è qualcosa che occorre è la competenza, oltre all’interlocuzione con enti sovra comunali e comuni vicini. Il tavolo di copianificazione stabilito con Regione e Provincia è indispensabile per mettere mano al disastro urbanistico che abbiamo trovato a Sant’Anastasia. La nostra posizione sul Puc è inoltre legata alla discussione sulla Zona Rossa: quando ne abbiamo proposto la modifica ci hanno di fatto «violentato», hanno detto che eravamo speculatori, che volevamo la cementificazione del paese. Ebbene, oggi, nonostante le polemiche recenti sulla posizione dell’assessore regionale all’urbanistica sollevate da un’opposizione ignara della realtà, Taglialatela è totalmente in sintonia con noi. Ha detto lui stesso che la legge è sbagliata, ha precisato qui, a Sant’Anastasia, che una cosa era un provvedimento della protezione civile per la sicurezza del territorio, altra cosa è quella che poi la Regione bassoliniana ha tradotto in norme producendo una legge del «blocco». Se il centro sinistra locale fosse una classe dirigente matura avrebbe dovuto oggi riconoscere che le amministrazioni succedutesi in questi anni hanno subito in silenzio la legge 21 e che, cosa più grave, non hanno fatto nulla perché si approvasse il PSO (infrastrutture, messa in sicurezza, decentramento uffici, vie di fuga e molto altro ancora). Noi vogliamo che la legge 21, anche se restasse così com’è ora, sia applicata: ci devono finanziare le infrastrutture. E poi, lo ribadiamo, vanno ridiscussi i confini della zona rossa che così com’è è di fatto ridicola: se in caso di eruzione del Vesuvio si è a Sant’Anastasia si muore. Se si vive a Pomigliano, no. Cosa c’è di scientifico in tutto questo. Intravedo, dirò di più, un abuso per interesse personale d chi ha configurato i perimetri in questa maniera. Forse l’interesse a proteggere alcuni suoli e altri no. Noi abbiamo posto il problema, forse potremo fallire, ma nessuno ci ridurrà al silenzio assordante degli ultimi anni. Io dico e dirò sempre, senza paura, che a Sant’Anastasia, fermo restando la tutela della densità demografica, si devono poter abbattere e ricostruire gli immobili fatiscenti, prevedendo anche un aumento di volumetrie. La permanenza di Bassolino e dei bassoliniani in questo paese e il conseguente blocco dell’edilizia ci hanno impoverito, Sant’Anastasia sta morendo. Hanno impedito che fossero realizzati piani di edilizia economica e popolare, dimenticando che anni prima avevano avvantaggiato cooperative fiancheggiatrici di partiti e sindacati, negando a 500 famiglie anastasiane una casa nuova, un alloggio per i propri figli, in pratica negando loro una vita».

AMBIENTE
«Abbiamo tenuto fede alle promesse mettendo l’Amav in liquidazione, abbiamo raggiunto una percentuale di differenziata che si attesta per ora al 50 % dove prima c’era il nulla assoluto nonostante i proclami e le menzogne. Adesso, dalla prossima settimana, le cose cambieranno ancora e ci sarà una stretta: un nuovo tipo di spazzamento, una campagna capillare di informazione, isole ecologiche itineranti e la rimozione delle campane dalle strade. Ho sempre detto che sarei stato duro nel momento in cui avessi avuto coscienza di aver fatto, su ciascun problema, il mio dovere. Ebbene, sulla raccolta differenziata ora i cittadini devono fare la loro parte conferendo i rifiuti giusti nel giorno dedicato. Salvaguarderemo il paese con controlli a tappeto di polizia locale, polizia provinciale, guardie ambientali e protezione civile. Divideremo Sant’Anastasia in sette zone, presidieremo ognuna di esse e i furbi non ci sfuggiranno. Inoltre, non ci limiteremo alle multe bensì renderemo pubblico l’elenco dei trasgressori. Chi non osserva le regole è ormai una zavorra per il paese».

EMERGENZA RIFIUTI ED EVENTUALI IMPIANTI SUL TERRITORIO
«Sant’Anastasia, insieme ad altri 19 comuni e con la responsabilità della cabina di regia che ci affida il monitoraggio di un accordo di programma sui rifiuti, punta ad essere autonoma da questo punto di vista. Ci vogliamo confrontare su questo, ma non con un’opposizione che fa allarmismi e che non sa nemmeno cosa sia il ciclo integrato dei rifiuti, bensì con i cittadini. Dovremo pensare ad un impianto, ma per adesso non c’è alcuna previsione, nell’accordo, di un sito sul territorio di Sant’Anastasia. Altra cosa è l’ipotesi di una cava che il commissario straordinario Vardè aveva individuato su questo territorio: io ho per ora, dopo un colloquio personale con Vardè e l’intercessione di Stefano Caldoro, scongiurato questa ipotesi. Ma se l’eventualità dovesse ripresentarsi si vedrà cosa faremo noi e cosa l’opposizione. Ma credo che i cittadini abbiano ormai capito, per lo meno chi ha assistito all’ultimo consiglio comunale peraltro chiesto proprio dalla minoranza che, a parte eccezioni doverose, nessuno di loro capisce cosa sia il ciclo integrato dei rifiuti, tanto è vero che, tolto il consigliere Carmine Capuano, nessuno dai banchi dell’opposizione ha fatto proposte operative e serie».

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