sabato 21 Settembre 2024
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Pollena Trocchia, il sindaco Pinto smentisce il manifesto denuncia di Cittadinanzattiva.

“I cittadini prendano coscienza”. Decisamente savonaroliano l’input del nuovo manifesto apparso negli scorsi giorni sui muri di Pollena Trocchia, dal quale Raffaele Di Fiore, Pasquale Murone e Vincenzo Sannino (rispettivamente commissario cittadino dell’UdC, segretario di FdS e coordinatore di Cittadinanzattiva) hanno lanciato un nuovo monito ai cittadini pollenesi. Con uno stile caratteristico, il testo attacca in modo netto l’intero consiglio comunale a destra e a manca, senza fare distinzioni tra maggioranza ed opposizione (al punto che anche Giovanni Onore, consigliere in quota UdC, si è ritrovato buttato in mezzo alla mischia dal collega di partito).

Il 13 aprile 2008, infatti, data in cui vennero eletti sindaco e consiglieri, “il territorio di Pollena – così recita il manifesto – vantava la presenza di una della più note aziende di catenacci in Italia (Ala Lucchetti), di un pronto soccorso (cav. R. Apicella) che serviva più di 300.000 utenti e di un immobile di proprietà comunale in zona Parco Europa moderno e funzionale (sede ist. Alberghiero)”. “Oggi – continua il testo – la fabbrica di lucchetti è stata chiusa, il pronto soccorso è chiuso” e “la proprietà dell’immobile di Parco Europa è passata dal Comune alla Provincia di Napoli”. Come se non bastasse, la vendita dell’istituto alberghiero “ha portato nelle casse comunale 2.300.000 euro subito destinati: 900.000 parcheggio Trocchia; 600.000 euro parcheggio Musci; 800.000 euro acquisto dell’immobile di piazza Amodio”. Come a dire, ma questo nel manifesto non c’è scritto, che all’amministrazione comunale interessino più i parcheggi che le scuole e che, alla maggioranza come all’opposizione, importi poco o nulla di sanità e sviluppo economico.

“Prima di tutto, la chiusura di un’azienda privata non dipende dall’amministrazione pubblica” ha dichiarato il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto, difendendo l’operato del consiglio comunale. “Per ciò che riguarda l’Apicella, invece, il Comune non ha tutto il potere di cui necessiterebbe per risolvere la questione. L’impegno, comunque, c’è stato ed i risultati si vedono: l’ospedale non chiuderà, ma verrà sostituito con un PSAL e, non appena andrà in porto la riconversione, saranno a disposizione dei cittadini anche servizi di day surgery e day hospital. La chiusura, lo ripeto, è stata scongiurata”. Resta la questione dell’istituto alberghiero e di come sono stati i proventi della vendita. “La struttura – spiega il primo cittadino – era affidata alla Provincia di Napoli in comodato d’uso gratuito e noi, portando a compimento una volontà della precedente amministrazione, abbiamo deciso di ricavarne dei servizi per la cittadinanza”. “Non abbiamo destinato i fondi a parcheggi – aggiunge, visibilmente infastidito – Si parla di attrezzature ludiche per bambini di due campi di bocce e della ristrutturazione di un campo di calcio, oltre ad una ventina di posti auto in via Calabrese che è, ormai, una zona densamente popolata. Nel borgo antico di Trocchia, invece, dove la situazione è più complessa, al parcheggio necessario per decongestionare il traffico sarà affiancata un’area verde”. Respinte tutte le accuse e rispedite al mittente, dunque, dal giovane sindaco, che ha concluso con un attacco: “È evidente che Cittadinanzattiva abbia smesso i panni dell’associazione per indossare quelli politici. Lo testimonia la firma del manifesto, in cui compare accanto a due partiti veri e propri. Ho l’impressione – ha attaccato – che questi soggetti stiano cercando di acquistare visibilità e avere un ritorno politico. In ogni caso, parlano per invidia nei confronti dell’amministrazione e senza sapere ciò che dicono realmente”.

Gennaro Addato

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