Alla vigilia dell’esordio in campo della Nazionale Seniores Maschile impegnata negli Europei, la stagione pallavolistica sta per cominciare anche al femminile, dove dopo gli Europei di categoria che anche le donne affronteranno a fine settembre (l’Italia dovrà difendere il titolo), parte il campionato di A1, abbiamo il piacere di raccontarvi di una protagonista di questo sport: Valentina Tirozzi classe 86, nata ad Avellino è una giocatrice di pallavolo ed è una delle atlete campane che gioca in A1 la massima serie di volley.
L’anno che sta per cominciare la vedrà vestire la divisa bianconera della Robur Urbino, iniziando una nuova avventura dopo aver calcato nei due anni precedenti la scena della A1 difendendo prima i coloro di Jesi e poi quelli di Piacenza.
Cara Valentina come direbbe Max Gazzè nella sua canzone, il tempo vola e tu voli anche per mestiere.. parlaci di te. All’anagrafe sei nata ad Avellino, ma dove sei cresciuta?
1.Si sono nata ad Avellino ma ci sono rimasta pochissime ore visto che sono cresciuta in un paesello di 8.000 abitanti in provincia di Napoli, Cimitile (noto per le prime Basiliche Paleocristiane!)
Il tempo dagli inizi è volato, raccontaci un po’ come è cominciata la tua avventura sportiva, hai scelto tu la pallavolo, o la pallavolo ha scelto te?
2.Eh già,mi sembra ieri di aver cominciato a muovere i primi passi in un campo di pallavolo, proprio a Cimitile. ma in realtà sono trascorsi più o meno 16 anni!!
Sono rimasta alla “Polisportiva Cimitile” solo gli anni del minivolley, per poi passare al Centro Ester Napoli ,e lì ho trascorso 6 anni speciali e fondamentali per la mia crescita , sportiva e non solo!
Ad ogni modo credo proprio che, come accade per le vere passioni, siano loro a trovarti e a sceglierti: per me non poteva proprio essere altrimenti: entrambi i miei genitori giocavano (papà allenava anche!!), mio fratello gioca e quindi è proprio qualcosa di genetico!!
Il periodo delle giovanili è stato sicuramente decisivo per la tua crescita, chi ti ha aiutato di più a migliorarti? Un aneddoto ti riguarda..Si racconta della tua rincorsa al contrario, spiegaci questa tua caratteristica.
3. Gli anni delle giovanili sono per tutti fondamentali, ti formano e, quando come me, si ha la fortuna di incontrare persone competenti e di farle ad altissimi livelli , diventano ancora più importanti!
Ogni persona, compagna, allenatore o dirigente che ho incontrato in quegli anni e anche dopo, mi hanno lasciato qualcosa, nel bene e nel male, di conseguenza mi hanno resa quella che sono oggi…con tutti i miei difetti!
Si la “mia” rincorsa al contrario mi ha caratterizzato fino ai 16 anni più o meno…fino a quel punto non ero riuscita (o forse non avevo voluto..) cambiare, in fondo ripensandoci non mi penalizzava poi così tanto!…poi però un’estate, in Nazionale giovanile, anche grazie a persone come Pasquale D’Aniello (che tornando un attimo alla domanda di chi ti ha aiutato a migliorarti, è sicuramente qualcuno che mi ha lasciato molto), ci abbiamo lavorato un bel po’ e ho letteralmente invertito la rotta e oggi, ho una rincorsa da mancino..bene o male!
Quando hai capito che era il momento di fare il salto di qualità e chi ti ha maggiormente spinto a percorrere la strada di una scelta sicuramente affascinante, ma comunque fatta di sacrifici, come quella di intraprendere la carriera da atleta professionista?
4.Non c’è stato un momento in cui ho capito che bisognava fare il salto di qualità…è stato un percorso graduale, di crescita continua che ti porta sempre un po’ più lontano e, che per quanto mi riguarda, non è assolutamente ancora finito!!!!
D’altra parte io penso di aver fatto una scelta fin dai primi allenamenti al Centro, in quanto ogni giorno (con il fondamentale sostegno dei miei genitori), percorrevo circa 60 km e tornavo a casa ad orari impossibili per poter fare compiti o tutte le altre cose che facevano i miei coetanei.., già lì, avevo deciso che quei “sacrifici ” DOVEVANO portarmi da qualche parte!
Per quanto ancora giovanissima hai già maturato diverse esperienze e girato un po’ tra varie società, cosa ricordi di ognuna di esse, cosa ti ricordi delle città dove sei stata e pensi che la definizione di professionista sia davvero tangibile o c’è ancora da crescere in questa direzione?
Purtroppo esempi di promesse non mantenute non fanno una buona pubblicità.
5.Sarebbe impossibile star qui a raccontare le mille cose che ricordo delle varie società e città in cui sono stata, che cominciano a diventare un bel po’!!!
Quello che posso dire è che girare così tanto mi sta facendo davvero conoscere il mio Paese e le sue bellissime città!
Purtroppo credo che ci sia un gap non indifferente nella definizione di “professionista” riferito alle atlete.., mi spiego meglio: di sicuro noi atlete lavoriamo esattamente come delle professioniste, presentandoci ogni mattina ed ogni pomeriggio puntuali in palestra, tenendo fede ai nostri impegni fino in fondo e portando a compimento tutto ciò che ci chiede “il nostro datore di lavoro” in quel momento, dentro e fuori dal campo.
Questo però non ci è riconosciuto, in quanto veniamo comunque definite DILETTANTI e non siamo per nulla o quasi tutelate a livello giuridico!
Senza contare che spesso anche le Società (con le dovute eccezioni ovviamente) hanno un comportamento che tutto è tranne che professionale.
Infatti, come hai accennato, non sono rari i casi in cui non vengono rispettati i contratti firmati da entrambe le parti, anche quando le atlete continuano comunque a lavorare fino alla fine!
Il ritorno a fine stagione a casa come lo trascorri? Quale è il posto dove corri a rilassarti e ti senti veramente a casa?
6. Beh d’estate adoro tornare a casa mia a Cimitile, a godermi la mia famiglia per un po’ !!!Ci si abitua a stare lontani ma un po’ di nostalgia e di mancanza rimane sempre!!!
A casa quella che ho a Cimitile è quello il posto dove torno a rilassarmi…, prima di andare ovviamente in vacanza!!! Dopo una stagione stressante a ritmi elevati, lunga e dura come il campionato italiano, una vacanza ci vuole!
Cosa fai quando non sei impegnata in palestra?
7.Intanto cerco di Laurearmi in Management delle Imprese Internazionali, con la dovuta calma, poi adoro, come tutti, trascorrere il tempo con gli amici, leggo molto e mi piace rilassarmi disegnando…, è un’altra delle mie passioni, che però ultimamente sto un po’ trascurando!!! Ah…e poi canto in continuazione!
Com’è Valentina fuori dal campo, cosa dicono di te gli amici?
8:beh non saprei…chiedetelo a loro!!!non saprei proprio cosa dire!!! (Bhhè l’impressione è che sia molto vivace, comunicativa e solare, poi bisognerebbe scoprire come canta.. n.d.a)
A breve rientri in palestra per preparare la nuova stagione, cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
9.Si siamo rientrati in palestra il 17 agosto e la preparazione procede bene!!!
Il gruppo è completamente nuovo e c’è da lavorare molto ma è una squadra forte e costruita davvero bene.., sono molto fiduciosa!!!
Dalla prossima stagione mi aspetto molto, sono motivata a fare bene in una città come Urbino che vive la pallavolo con tanto attaccamento e passione!
Oggi sono troppe le distrazioni per una giovane, cosa diresti ad una ragazzina che si avvicina alla pallavolo affinchè facesse di questo sport la sua scelta?
10. Guarda credo che in questi casi non ci sia bisogno di dire un granchè, perchè se una ragazzina ha preferito entrare in palestra a sudare piuttosto che rimanersene comodamente a casa davanti alla tv, al pc, al cellulare oppure piuttosto che gironzolare senza senso per la città, oppure frequentare giri poco raccomandabili (o altre cose del genere), una sorta di scelta di vita l’ha già fatta!! E non poteva farne di migliore. Cosa suggeriresti per far avvicinare ancora più ragazzine alla pallavolo?
12.Bhè penso le direi solo che la pallavolo è innanzitutto un GIOCO bellissimo da fare insieme, che diverte molto e che fa bene, perchè è questo quello che si cerca da bambine!!!!
Il fatto che in realtà, oltre a questo, la pallavolo sia un’ottima scuola di vita in quanto sviluppa capacità di socializzare, di competere in maniera sana, di affrontare sempre nuove sfide con coraggio, di crescere in anticipo rispetto agli altri mettendoti di fronte ad esperienze sempre nuove e molto altro ancora, magari lascio che lo scoprano da sole, tanto se ne accorgeranno molto presto!!
La pallavolo italiana femminile sta vivendo un momento felice, sia le nazionali giovanili della pre Juniores reduce da un secondo posto all’otto Nazioni e dalla vittoria delle Olimpiadi giovanili, sia la Juniores campione del mondo a Lima, fino alla Seniores che ha affrontato con un gruppo abbastanza ampio di giocatrici il World Grand Prix, fa pensare che talenti non mancano, pensi che siano gestiti bene? Com’è il livello del campionato italiano? Si dà spazio sufficiente alle giovani?
13.I talenti in Italia non mancano di certo e, nonostante siamo un Paese così piccolo, riusciamo a primeggiare in ambito mondiale a quasi tutti i livelli!!!
Tali risultati comunque dimostrano il buon lavoro, (sempre con le dovute eccezioni purtroppo), svolto in palestra e la competenza dei tecnici a partire dal livello giovanile, ma anche grazie al fatto che il campionato Italiano di serie A è sempre stato tra i migliori, se non il migliore al mondo, aperto alle straniere più forti che, se da un lato, “tolgono posto” alle italiane, dall’altro contribuiscono ad elevare il livello dell’intero campionato e di conseguenza tutte le partecipanti migliorano!!!!
Oggi però il numero delle straniere è stato ridotto e regolarizzato giustamente, al fine di favorire le italiane e sono state introdotte altre norme a favore delle giovani italiane, cosa che trovo più che sensata, visto che abbiamo grandi talenti che è giusto abbiano spazio e per loro parlano i risultati!!
Infine tu che sei partita dalla Campania come vedi la carenza strutturale e di squadre di vertice nella massima serie, questo nonostante ci sia una base molto ampia con un numero di partecipanti molto alto? Com’è secondo te lo stato di salute della pallavolo campana?
14.Purtroppo la mia risposta a questa domanda è abbastanza amara…Come hai accennato tu il numero di ragazzine/i che scelgono la pallavolo in Campania sono moltissimi e sono più che certa che tra di loro ci siano molti talenti. Il problema è che da anni ormai mancano società organizzate al meglio e orientate a investire veramente su tutti questi giovani e sulla loro crescita, per non parlare della carenza di strutture e attrezzature che sarebbero fondamentali, la cui disponibilità sembra il più delle volte una vera utopia, soprattutto ai livelli più bassi! In tutto ciò la”crisi” non ha risparmiato di certo il nostro ambiente, quindi tutto peggiora ulteriormente! Ci sono tantissime persone appassionate e che lavorano sodo in palestra, ma questo non può bastare a riportare veramente in alto la Pallavolo Campana!
Questa realtà, purtroppo, dobbiamo dire che non sussiste solo in Campania, ma in tutto il Sud.., basti pensare che la squadra di serie A1 più “meridionale ” è proprio Urbino!!
Non so di chi sia la responsabilità, ma c’è davvero da lavorare molto se si vuole invertire la rotta, nell’interesse di questo sport e dei tanti giovani che lo praticano!
Le dice davvero con il cuore queste parole Valentina; quando parla del suo sport ha gli occhi che brillano, anche se già ha un curriculum di tutto rispetto è una ragazza che vuole ancora migliorarsi, perché è innamorata di quello che fa, la sua è una passione vera, ha la fortuna di aver fatto della sua passione il suo lavoro, non senza sacrifici, ma con la concretezza di chi ha solidi basi su cui poggiare, i suoi valori, la sua onestà che traspaiono da questa lunga chiacchierata ne fanno davvero il quadro di una bella persona, che sia anche una brava atleta parlano i fatti, sarà un piacere seguirla e non possiamo che farle un grande in bocca al lupo!
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