giovedì 28 Novembre 2024
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Il Blog dell’Ulisse. Caso “Adv Diamo una Zampa”, quando il vittimismo maschera la verità

Tristezza. Questo è il sentimento che ha suscitato nei giovani dell’associazione ADV “Diamo Una Zampa” il pezzo scritto sul finanziamento di 2mila euro ottenuto dal comune di Somma Vesuviana per “la Campagna di Sensibilizzazione contro l’Abbandono “Al Mare Con Fido”” (http://www.laprovinciaonline.info/spip.php?article6694). Naturalmente la nota, firmata dal presidente dell’associazione Angelo Improta, non poteva non mettere in evidenza un certo buonismo che fa di questi giovani dei martiri finiti nelle fauci del cattivo giornalista di turno. Ma è davvero così? A leggere cos’hanno scritto qualche dubbio sorge spontaneo. Innanzitutto si dicono indignati perché qualcuno avrebbe definito “inutile e dispendiosa” la campagna portata avanti da loro. Naturalmente questo fa parte della recita dei martiri visto che né il sottoscritto, né questa testata ospitante il pezzo, ha mai parlato di campagna inutile. Piuttosto ci si è chiesto quali fossero i risultati visto che Somma Vesuviana è piena di cani randagi (qualcuno li ha mai quantificati?) e come mai il comune avesse stanziato una tale cifra (che non manderà in rovina il l’Ente, ma comunque la dice lunga su come vengano spesi i soldi dei veri tristi della nostra società: i contribuenti). Allora ci si aspettava che questi stessi giovani, affranti ed amareggiati, pubblicassero il loro piano finanziario che doveva essere allegato alla delibera (https://85.33.185.93/JSFService/faces/SEGR_delibere.xhtml) e sciorinassero puntigliosamente dati e cifre. In realtà né loro, né la giunta ha mai tirato fuori questo documento che servirebbe a quantificare il contributo da stanziare (devo fare x e servono tot.soldi per manifesti, tot.per brochure, tot. per magliette e così via). Dunque i rattristati amanti degli animali hanno dimenticato, nella loro risposta sul proprio sito (https://85.33.185.93/JSFService/faces/SEGR_delibere.xhtml), di quantificare nel dettaglio le loro spese. Così sappiamo di un veterinario che li ha seguiti tutte le domenica in piazza Vittorio Emanuele III, ma non sappiamo quanto sia costato alla collettività; di 100 microchip di riconoscimento (che l’ambulatorio anagrafe dell’Asl Na4 impianta gratuitamente), di cui si ignorano sia i prezzi che le unità installate e di un grafico che ha preparato il materiale pubblicitario senza sapere quanti pezzi siano stati realizzati tra manifesti, brochures e quanti ne siano finiti sulle bacheche pubbliche della città. Nulla di nulla. Però i nostri hanno scritto di aver speso finora 1200 euro più iva (che quantificano nella nota in 1500euro iva compresa, ma in realtà con un regime di iva al 20% la cifra esatta sarebbe di 1440 euro. A meno che non abbiamo anticipato Mister B. che tale regime vorrebbe aumentarlo). Poi c’è la fesseria di rito: “Per la Campagna in questione pubblicheremo sul nostro sito il rendiconto di spesa poiché questi 2000 Euro al momento non sono stati ancora richiesti e riscossi”. Ma come, allora la giunta del sindaco Raffaele Allocca è impazzita? O meglio, l’esecutivo di Palazzo Torino ha concesso da sé i 2mila euro all’associazione Adv senza che quest’ultima l’avesse richiesti (tra l’altro la votazione, come si legge dal documento, è stata resa immediatamente eseguibile)?. E’evidente che non può essere così ed è evidente che nel capitolo 1622 del bilancio 2011 non possono essere postati 2mila euro perché, come ha dichiarato il triste presidente Angelo Improta, questa cifra non è stata spesa.
Poi lo stesso presidente, pervaso dal vittimismo che spesso abbonda in chi fa volontariato ha scritto: “I nostri Giovani volontari che invece di spassarsela al Mare sono stati al Sole in Piazza Vittorio Emanuele III a fare quello che è per noi un dovere “difendere gli animali dai preconcetti e dall’Ignoranza delle persone””. Tralasciando sul concetto di ignoranza (ma perché chi abbandona gli animali è un ignorante? Può essere senza cuore, dissennato, criminale secondo la legge, ma non deve per forza essere ignorante o pervaso da preconcetti) una domanda sorge spontanea: Se per i nostri giovani e tristi paladini animalisti il volontariato è un dovere (tanto da farli fare l’immondo sacrificio di stare lontani dalla mondanità di una spiaggia! Poveretti, sono solidale con loro) perché spiattellarlo ai quattro venti? Perché apporsi sul petto la medaglietta del buon samaritano di turno (con i soldi dei cittadini)? Forse aveva ragione Maurois che nel suo “Consigli ad una ragazza che dice tutto quella che pensa” scrisse: “La sincerità è di vetro, ma la discrezione di diamante”. Tutto fa brodo, tutto fa volontariato.

Gaetano Di Matteo

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