venerdì 29 Novembre 2024
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Pomigliano, la storia di Enza: 40 anni disoccupata e senza raccomandazioni, come trovare lavoro?

La storia di Enza, è una delle tante che ci arrivano in redazione, e ci ha colpito per la sua sensibilità.
Riportiamo qui il suo appello, noi purtroppo nel nostro piccolo non possiamo fare altro che augurarle in bocca al lupo nella ricerca di un lavoro.

Salve, mi presento, vi racconterò alcune cose di me, sperando di essere letta.
Sono della provincia di Napoli, ho 40 ani e mi chiamo Enza, di carattere sono sensibilissima.
Ho il diploma di Magistrale, conseguito negli anni 88\ 89 con il massimo dei voti, presso l’istituto Cantone di Pomigliano D’arco.
Quindi sono uscita dalla scuola con un titolo specifico quello di Abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio, ossia scuola materna.
Ero contenta perchè i miei voti erano positivi e solo con il mio sacrificio e buona volontà li avevo avuto.
Avrei voluto proseguire, ma fui colta da un grande malessere…il malessere dell’anima che mi tenne lontana e dal mondo esterno, che quello mio, interiore, formato da ideali e sogni.
In poche parole a 18 anni ero depressa, bella e tosta questa realtà che molti vogliono nascondere.
Miei signori a che servirebbe nascondere che ho trascorso mesi a piangere, a non voler vedere nessuno, a voler solo stare a letto, all’oscuro di tutto e di tutti.
Non ho vergogna di nasconderlo!
Passai vari mesi tra malinconia e visite mediche e non vi conto di tanto denaro speso a causa di quella orrenda depressione.
Ma in tutto questo percorso io sola non ero, avevo il mio ragazzo che oggi è mio marito.
E si, lo conobbi all’eta di 13 anni, frequentavo ancora la scuola media e con lui ho continuato a finire le Superiori.
Anche lui si diplomò, e per starmi vicino, rifiutò offerte di lavoro al Nord.
E la mia famiglia quanto ha sopportato …
A casa mia, si piangeva e molte volte la mia mamma piangeva per ore e ore.
Mio Dio…momenti che non augurei neanche al mio nemico.
Ma basta, vado oltre e vi dico che un bel giorno sono rinata, sentivo in me delle nuove sensazioni, non so definire, ma ricordo bene che era un periodo bruttissimo perchè mori’ mio padre, lui se ne ando’ regalandomi però la luce del sorriso, e da quel momento incominciai a vivere.
Era il mio destino,la mia vita, ma cosi’ andò a finire.
Venne il giorno che mi sposai, molto giovane, quasi 20 anni, poi nacque il mio 1 figlio e mi trovavo a 22 anni con un bellissimo dono.
Ma nel campo del lavoro non avevo fatto niente, niente!
Passarono altri anni e dopo la nascita della femminuccia, in me sentivo del vuoto, della stanchezza morale e spirituale.
Non vi dico della paura che avvertivo, pensavo di ricadere in quella selva oscura dell’anima.
Non aspettai tanto e mi feci una bella passeggiata da un dottore.
Ed ebbi la conferma che io pensavo già da tempo, avevo bisogno di inserirmi nel campo del lavoro, avevo bisogno di mettere a disposizione ciò che sapevo fare nella società.
Cavolo mi dicevo in me lungo la strada del ritorno a casa,” ma come faccio a trovare un lavoro ho quasi 30 anni..”.
Girai per varie scuole materne private ma quando sentivano che ero mamma, le porte si chiudevano.
Credo che le responsabili delle scuole avessero preferito le novelle ragazze da poterle tenere senza troppe spese.
Ecco passai tanto tempo a scrivere curriculum e a mandarli, quando un bel giorno una mia amica, mi fece lavorare in scuole come assistente materiale.
Signori, accettai, e per un anno ho lavorato e mi pagavano 10 Euro a giorno, ma sempre era un lavoro, io amavo i bambini, però dovevo assistere i bambini diversamente abili, nel fare colazione, andare in bagno, preparare lo zaino…
E vi dico fiera di me, che non avevo vergogna, amavo tutti.
Ma anche quel breve lavoro ebbe la fine.
Perchè quell’ associazione, il comune non pagava più.
Allora, mi misi a scrivere e scrivevo le mie emozioni, i miei pensieri, i miei ideali.
Mi piaceva tanto e fuori uscivano poesie mie umili senza troppi vocaboloni difficili.
Scrivevo spesso e con amore e fantasia finchè un giorno ho scritto qualche articolo ma senza risultati.
Allora voi vorreste sapere che chiedo, che voglio con le mie lamentele.
Vi dirò che in questi anni ho bussato a tantissime porte per un lavoro, anche dal Sindaco mi sono rivolta non una volta ma varie e sapete la risposta che ho avuto ” Vi farò sapere, se era un mese fa, vedremo…”
Signori sono stanca, io non chiedo l’elemosina, io voglio un lavoro …ho bisogno per la mia salute e perchè ho mio marito da 3 anni in cassa integrazione ed un figlio che a settembre dovrà iscriversi all’università.
Ma mi dite come si fa ad andare avanti con meno di 800 Euro al mese?
Ecco sta a voi esaminare la mia situazione, lo so io non sono l’unica , però io chiedo un umile lavoro, anche a scrivere in piccole redazioni locali .
Sarei felice scrivere da casa e pensare anche alla mia famiglia, sarebbe la soluzione ai miei ostacoli.
Io non chiedo uno stipendio da giornalista, mi basterebbe il minimo, magari da dilettante genuina.
Che ne dite?
Ringrazio Gabriella Bellini, persona tantissimo gentile che mi ha permesso di parlare.
Chiudo questa lettera con una mia affermazione” Anche la mia voce deve essere ascoltata e non solo quella dei soliti raccomandati.”
Grazie .

Enza Mazzocchi .
Pomigliano D’Arco (Napoli)

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