DA METROPOLIS DEL 20 AGOSTO
Sant’Anastasia. Si era introdotto in un’abitazione mentre la proprietaria era in vacanza e le aveva sottratto gioielli e altri oggetti preziosi per un valore di 5mila euro. Non l’ha fatta franca però sul posto, nel cuore della notte, sono arrivati i carabinieri che lo hanno arrestato in flagranza di reato. A Sant’Anastasia è finito in manette Antonio Mocerino, 29 anni, ex pizzaiolo con diversi precedenti penali alcuni proprio per furto e per un furto in abitazione è finito nuovamente nei guai. La notte scorsa verso le 2,30 i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castello di Cisterna (agli ordini del tenente Antonio Orlando) sono entrati in azione nella centralissima via Antonio D’Auria, allertati dalla telefonata di una vicina di casa preoccupata dai rumori sospetti che aveva sentito in un appartamento che doveva essere vuoto.
Il 29enne quando si è accorto dell’arrivo delle pattuglie ha tentato la fuga lanciandosi da un balcone e restando fermo per un po’ al buio pensando di non essere notato, i carabinieri invece lo hanno bloccato ed arrestato, nel cortile dell’abitazione di una 52enne di Sant’Anastasia. La refurtiva, del valore stimato 5.000 euro, e’ stata recuperata e restituita alla proprietaria raggiunta telefonicamente dai militari era in vacanza in Messico ignara di ciò che stava accadendo nel suo appartamento.
Adesso l’arrestato e’ in attesa di rito direttissimo, ma non è nuovo ad avventure del genere. Nel dicembre 2009 fu arrestato dai carabinieri perché raggiunto da ordine di carcerazione della procura di Nola dovendo espiare la pena residua di 6 mesi di reclusione per tentato furto aggravato commesso sempre a Sant’Anastasia il 7 ottobre del 2007. In quell’occasione fu sorpreso dai militari poco dopo aver forzato la serranda di una sala giochi in via Verdi. Stava tentando di rubare i soldi da alcuni videogiochi, ma fu sorpreso ed arrestato, anche allora da una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna. Allora la refurtiva consisteva in circa mille euro in monete che furono restituite al proprietario della struttura ricreativa e gli fu sequestrata anche l’auto, una Lancia “Y”, che Mocerino aveva utilizzato per commettere il furto.

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