DA METROPOLIS DEL 5 AGOSTO
Somma Vesuviana. “Una notizia falsa e infondata, diffusa pubblicando un esposto di cittadini senza verificarne alcuna fondatezza o minimo di aderenza alla realtà, confermando la scorrettezza, grossolanità e improprietà del comportamento del giornale”. Così scrivono in una nota il direttore generale del Comune di Somma Giuseppe Terracciano e il segretario generale Maria Luisa Dovetto. L’articolo che ha tanto “irritato” i due funzionari e creato: “danno alla dignità, al decoro ed alla onorabilità delle Istituzioni comunali e degli attuali organismi di amministrazione e gestione” è quello scritto riguardo la sospensione dei lavori al cantiere di via Domenico Penna. Un’opera pubblica sospesa dallo stesso ufficio Tecnico Comunale (Utc) il 26 luglio scorso in seguito ad un sopralluogo effettuato dai carabinieri della locale Stazione insieme al dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici, Errico Eliani. Opera a tutt’oggi ancora bloccata. Anzi, di più. Ieri al cantiere vi è stata una nuova visita dei carabinieri, questa volta ad agire i militari del Nucleo Informativo del Gruppo di Castello di Cisterna che si sono presentati nella polverosa strada periferica sempre insieme ad Eliani. Avevano necessità di acquisire atti, atti che, come ci conferma sempre il dirigente, sono stati trasferiti agli uomini dell’Arma che ora indagano sulla questione. Dov’è dunque la notizia falsa e offensiva? Allora è stato riportato un esposto, non anonimo, ma corredato da una decina di firme autografe che è stato inviato oltre che al nostro giornale anche ai carabinieri e alla procura di Nola. In cui si faceva riferimento a lavori per realizzare un ponte, si diceva che il direttore dei lavori era proprio Eliani, e si sottolineava che il Comune con i soldi dei cittadini stava rifacendo un muro nel terreno di proprietà del sindaco Raffaele Allocca e del fratello. Nella lettera scritta con zelo dalla Dovetto e da Terracciano si sottolinea invece che: “i lavori non riguardano assolutamente la costruzione di un ponte- che peraltro esiste già da circa 20 anni- bensì la riqualificazione di un tratto di strada con regimentazione delle acque ‘meteroriche’ e successiva pavimentazione. Il muro non è ripristinato nella proprietà privata bensì a confine della stessa. Che il direttore dei lavori non è l’architetto Errico Eliani, bensì un tecnico esterno”. Bene, dunque non si smentisce che il terreno sia di proprietà della famiglia Allocca, ma che è posto a confine (dove sussistono nella norma tutti i muri perimetrali), che Eliani non è direttore dei lavori ma responsabile del progetto, questo lo abbiamo scoperto (noi e i cittadini dell’esposto, considerato quanto sia difficile fare una domanda ai tecnici del Comune) soltanto leggendo il cartello che (giorni dopo il primo sopralluogo) è stato sistemato davanti al cantiere eppure per legge avrebbe dovuto star lì dal momento dell’inizio delle opere il 5 luglio. Quel che è grave è quanto segretario e direttore aggiungono: “I tecnici progettisti hanno redatto il progetto, che riguarda opere minori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ed in questo hanno rispettato la normativa in vigore per quanto concerne l’aspetto paesaggistico/ambientale”.
Se davvero fosse stato così il cantiere non sarebbe sospeso, e lo resterà a lungo, oltre che per le difformità in materia di sicurezza sul lavoro e di gestione dei rifiuti nello stesso, ma anche e soprattutto perché manca un’autorizzazione relativa al muro che, da tufo in cui era realizzato, è stato cambiato in cemento armato. Infatti, solo il 2 agosto e quindi giorni dopo il primo sopralluogo e il nostro articolo il direttore dei lavori (che è l’ingegnere Vittorio Vitagliano) ha inviato la richiesta per l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria riguardo il muro. Parere che dovrà ora arrivare dal Genio civile, e potrebbero trascorrere mesi prima che il cantiere possa essere riaperto. Lasciamo ai lettori il giudizio su quale sia la notizia “falsa e infondata”.
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