DA METROPOLIS DEL 29 LUGLIO
Pomigliano d’Arco. Un piano di 66 pagine sul Parco Pubblico “Giovanni Paolo II”, studiato nei minimi dettagli, con costi attuali, stato del degrado, specifica della fauna che adesso vi vive, ricavi che si potrebbero ottenere se tutto funzionasse così come attualmente è sulla carta, affitti dei locali commerciali e impianto fotovoltaico installato nella struttura. Insomma, uno studio accurato per fornire al Comune una proposta alternativa a quella prevista dall’Amministrazione di centrodestra per fare in modo che il Parco resti pubblico. Ieri mattina il progetto alternativo è stato presentato dal comitato al Comune insieme alla richiesta per un incontro con il sindaco Lello Russo. “Il cammino del Comitato per il Parco Pubblico di Pomigliano segna oggi una tappa fondamentale con la presentazione del Piano di Riqualificazione del parco”, spiegano i promotori dell’iniziativa, “la proposta dei cittadini alternativa al tanto contestato project financing da 20 milioni di euro dell’amministrazione comunale, che prevede la realizzazione nell’area verde di un parcheggio multipiano e centri servizi da dare in gestione ai privati. Siamo soddisfatti di questo risultato, maturato con un lavoro intenso sul territorio e frutto di un vero percorso di partecipazione democratica. Riteniamo che il piano di riqualificazione elaborato da questo Comitato rappresenti un contributo autorevole, in quanto sintesi e mediazione delle idee di una moltitudine di cittadini, e speriamo fornisca elementi utili a una discussione seria e definitiva sulla pianificazione del recupero del Parco Giovanni Paolo II. Da settembre daremo il via a una nuova fase di condivisione con tutta la cittadinanza e di confronto con l’Amministrazione comunale, per arrivare tutti insieme ad un progetto corale sul destino dell’area verde più importante di Pomigliano. I cittadini hanno voglia di partecipare e di venire coinvolti nelle decisioni politiche sul futuro del verde pubblico e nella pianificazione dell’idea di sviluppo della nostra Città. Siamo convinti che l’Amministrazione comunale ne terrà conto”. In effetti a scorrere le pagine del progetto alternativo non si può fare a meno di pensare che un’Amministrazione attenta non possa non prendere, almeno, in considerazione il piano. Gli esperti del Comitato hanno valutati, dati e cifre alla mano, che attualmente i costi per la manutenzione sono di circa 260mila euro all’anno, e comprendono un piano sistematico di cura del verde e di manutenzione ordinaria. Il servizio di guardiania dovrebbe essere svolto da personale qualificato (in organico all’Amministrazione ovvero esterno) in grado di garantire l’efficiente controllo del rispetto delle regole la sicurezza del Parco in sinergia con le forze dell’ordine. Poi però si valutano anche i ricavi del Parco: il fatturato potrebbe essere di circa 132.700 euro, se si considerano gli affitti dei locali attualmente disponibili per attività commerciali, dai ricavi dell’impianto fotovoltaico attualmente funzionante e dalla stima dei ricavi realisticamente realizzabili dall’affitto di spazi interni al Parco per eventi e fiere. Stima su quest’ultimo aspetto effettuata sulla base del tariffario comunale entrato in vigore dal maggio 2011 e supponendo un programma di eventi di diversa natura e durata nel corso dell’anno a cadenza mensile. Insomma, stando a questi calcoli nei primi 4 anni si riuscirebbe quindi ad ottenere un recupero solo parziale dei costi necessari alla manutenzione del Parco. Cifre che portano a due valutazioni, come spiegano i promotori del Comitato: “Presupponendo una gestione efficiente del Parco questo costerebbe molto meno di quanto risulta dal resoconto costi/ricavi degli ultimi 10 anni ed infine una tale spesa appare del tutto sostenibile per un Comune di circa 40.000 abitanti e coerente per un elemento urbano di pregio come il Parco Pubblico”. All’Amministrazione Russo ora la risposta.

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