DA METROPOLIS DEL 3 LUGLIO
Somma Vesuviana. Dodici giorni senz’acqua. Un’eternità per chi deve affrontare il caldo soffocante di queste ore. Tanto che ormai la gente è esasperata e focolai di protesta sono scoppiati ieri dalla mattina alla sera in più quartieri della città. Una città assediata per la disperazione dei tanti sommesi cui amministratori e funzionari della Gori finora non hanno dato le opportune risposte. Alle parole del sindaco Ferdinando Allocca e il suo impegno che l’acqua sarebbe tornata almeno per alcune ore nelle case poi è stata la triste realtà a dare ben altra risposta. Nulla: l’acqua è tornata per poco. A testimoniarlo la rivolta della gente scoppiata in mattinata a Rione Trieste dove il quartiere è stato per ore “isolato” dal resto della città con barricate improvvisate e poi in piazza Trivio, dove decine di persone si sono incatenate al palco dove ieri sera si sarebbe dovuto svolgere il “Talent show” organizzato dall’assessore allo Spettacolo, guidato da Lello D’Avino, paradosso vuole che D’Avino conosca bene la vicenda dell’emergenza essendo anche lui (come altri amministratori del Comune sommese) dipendente della Gori. La società che gestisce la rete idrica ed oggi aspramente criticata dagli abitanti di Somma Vesuviana. Lo spettacolo alla fine non si è tenuto, per sopraggiunti motivi di ordine pubblico e quando in tarda serata il palco è stato smontato, i cittadini di via Marigliano (in particolare quelli del Parco delle Ginestre) hanno deciso di incatenarsi ad alcuni paletti che si trovano in piazza.
“Sono 12 giorni che non arriva l’acqua come si può tollerare che in un paese civile si pensi ad organizzare un Talent Show quando invece la gente si trova in queste condizioni”, afferma Gennaro Scarpa, uno dei manifestanti, “ Facciamo piuttosto delle feste dell’acqua. Oltretutto eravamo stati rassicurati dal sindaco che l’acqua sarebbe arrivata alle 22 e sarebbe andata via alle 8 di stamattina, ho fatto la nottata e non è uscito nulla, è arrivata alle 10 stamattina e alle 10,20 è andata via, arrivando peraltro soltanto ai primi piani”. A lui si è aggiunto il commento di Paolo Zinno: “È una vergogna. Siamo andati tante volte dal sindaco, ma ci sta prendendo per i fondelli. Come facciamo con gli anziani che hanno bisogno di cure e i bambini? Se il sindaco vuole fare una buona azione, metta a disposizione la sua abitazione per noi poveri cittadini”. E poi Scarpa ha aggiunto: “Non vogliamo farci strumentalizzare da nessuno, la nostra battaglia non è di destra né di sinistra. Alle riunioni in molti chiedono le dimissioni di Allocca, in questo momento a noi questo non interessa, vogliamo che si risolva il problema”. Pochi quelli che alla fine sono rimasti in piazza a supportare la protesta “Anche se sembriamo pochi siamo lo stesso in tanti”.
A dare sostegno ai cittadini anche il prete della parrocchia del Carmine che sta ospitando le riunioni del comitato di lotta.
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