Somma Vesuviana. Una torrefazione di caffè tenuta aperta grazie a dei certificato di agibilità e destinazione d’uso basati però sul nulla: concessi insomma senza le opportune autorizzazioni sanitarie ed edilizie. Per questi motivi sono stati denunciati un geometra dell’ufficio Tecnico comunale e un architetto dirigente del settore urbanistica. Responsabili entrambi di falso ideologico commesso in atti pubblici da pubblico ufficiale. A denunciarli i carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) e con loro nei guai sono finiti anche marito e moglie proprietari della torrefazione di caffè che si trova in via Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, denunciati per abusi edilizi ed illeciti amministrativi.
Complessa la storia che ha riguardato la torrefazione sequestrata dai militari. Un capannone di circa 300 metri quadri in cui veniva tostato il caffè (poi rivenduto in decine di negozi), ma senza i prescritti pareri sanitari dell’Asl, e la stessa struttura era stata realizzata abusivamente. Nel 2004 la fabbrica era stata già sequestrata dai vigili urbani del Comune, in seguito a quel blitz la procura di Nola aveva emesso un’ordinanza di abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi. Nel 2008, poi, al proprietario (fratello di un altro dipendente dell’ufficio tecnico comunale) viene rilasciato dal Comune, con il parere del geometra e dell’architetto denunciati, il certificato di agibilità e destinazione d’uso. Insomma, i due dipendenti comunali non si erano “accorti” che la polizia municipale era intervenuta e che il capannone che stavano “sanando” doveva essere invece abbattuto. Nel 2010 i vigili ritornato di nuovo in via Santa Maria del Pozzo e sequestrano nuovamente la struttura che però ha continuato ad operare fino al nuovo blitz, compiuto questa volta dai carabinieri del maresciallo Semprevivo, e che ha portato alle quattro denunce. Due delle quali a carico dei dipendenti pubblici, l’ennesime a carico di funzionari del Comune, negli ultimi mesi a finire nei guai vigili e dirigenti che hanno concesso, con fin troppa libertà, autorizzazioni e permessi.
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