DA METROPOLIS DEL 3 GIUGNO
Somma Vesuviana. Il 7 agosto del 2009 aveva investito e ucciso una donna di 80 anni, poi era fuggito senza neanche fermarsi. Ora sconterà agli arresti domiciliari la pena che gli resta per omicidio colposo ed omissione di soccorso. Ieri i carabinieri di Somma Vesuviana hanno nuovamente arrestato Gennaro Mautone, 28 anni, raggiunto da un ordine di carcerazione agli arresti domiciliari, emesso il 31 maggio dal tribunale di Nola, il giovane deve espiare una pena residua di un anno, 7 mesi e 18 giorni. E’ stato accompagnato dai militari nella sua abitazione, di via Starza Regina, dove sconterà la pena. Il 7 agosto di due anni fa, intorno alle 22,30 Mautone percorreva a bordo della sua auto via Cerciello a Somma Vesuviana investì Carmela Terracciano, vedova, pensionata che stava rientrando a casa, era andata a trovare un’amica che abita poco distante, era ormai prossima al cancello della sua abitazione quando un’auto l’ha colpì in pieno sbalzandola contro un muretto, e l’autista fuggì via senza fermarsi. Nonostante fosse sera tarda qualcuno in strada notò quello che era accaduto e allertò i soccorsi. Inutile l’arrivo dei medici del 118, quando l’ambulanza giunse in via Cerciello per la donna non c’era più nulla da fare. Sulla vicenda indagarono da subito con solerzia i militari della locale Stazione (coordinati dal maresciallo Raimondo Semprevivo) che effettuarono i primi rilievi sull’asfalto e lungo il percorso dell’incidente per trovare le tracce che potrebbero farli risalire al pirata della strada. Furono rinvenuti frammenti di auto di colore blu e nero verosimilmente appartenenti all’auto investitrice, subito individuata in una Peugeot 206. Il rinvenimento portò gli uomini del maresciallo Semprevivo a casa di Gennaro Mautone, intestatario della Peugeot 206 nera che aveva causato l’incidente mortale. Il giovane aveva nascosto la vettura in un capannone coprendolo con un telo poi era salito su di un treno per l’Emilia Romagna fermandosi a Rimini. Quando si rese conto che i carabinieri erano sulle sue tracce, fece ritorno a Somma e si presentò, la mattina del 18 agosto del 2009 alla caserma di Somma Vesuviana insieme al suo avvocato.
Allora finì nel carcere di Poggioreale, ora sconterà a casa la pena che gli è stata inflitta.
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