Casalnuovo. Sono 13 gli arresti effettuati, su provvedimenti emessi dal gip del tribunale di Nola, nei confronti di una banda creata da un vice brigadiere in servizio presso la Tenenza di Casalnuovo. Il simbolo della legalità e garante di trasparenza, cosi finisce sott’accusa e in manette, quelle che aveva sempre messo agli latri ora sono toccate a lui. E ancora più forte sono state le indagini e gli arresti che in paradosso sono stati effettuati dagli stessi militari dell’Arma. I tredici, quattro carabinieri e nove appartenenti al comando di Polizia municipale di Afragola, sono accusati a vario titolo di millantato credito, concussione, corruzione, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, omessa denuncia, abuso d’ufficio e simulazione di reato. L’inchiesta vede ben 39 indagati. In corso anche perquisizioni. I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno documentato anche con intercettazioni telefoniche, pedinamenti e servizi di osservazione, un giro di corruzione attraverso la strumentalizzazione costante proprio della funzione esercitata dai pubblici ufficiali. L’indagine e’ partita da una denuncia fatta da una persona cui proprio i vigili di Afragola avevano chiesto denaro per non verbalizzare una infrazione al codice della strada. Le condotte illecite documentate vanno dal gennaio 2010 all’agosto di quello stesso anno e, scrive il procuratore di Nola Paolo Mancuso, si tratta di una “lunga serie di delitti commessi, solo una parte dei quali sono stati oggetto di raccolta di gravissimi indizi di colpevolezza”
Giovanna Salvati
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