Lui Thomas Mugnano, questa splendida avventura l’ha definita tournèe. E ha pure detto che la rappresentazione di domenica scorsa all’auditorium di Saviano, dove tornava coi suoi Matt…Attori da vincitore della locale rassegna con la commedia ‘Che se passa … pe’ ‘nu poco ‘e spass!’, era quella conclusiva di questa annata teatrale. Pur fidandoci della sua sincerità, e chi ci crede!
Tanta gente ancora! “Non il pienone a cui ormai eravamo abituati in una diecina di rappresentazioni con circa ottomila spettatori, perché abbiamo dovuto ‘combattere’ contro la partita del Napoli versione champion, e, devotamente parlando, con la festività di Santa Rita”, ha affermato il leader del gruppo a fine rappresentazione, quando il fattore emotivo ha avuto il sopravvento su ogni considerazione scenica e teatrale. ‘Teatro nel Teatro’, insomma.
E nonostante una sospettosa, attenta e continua attenzione alle sue parole, alle sue movenze, non vi abbiamo notato leziosità o forzature di sorta nello sviluppo degli eventi seguiti alla messa in scena di questa opera che sfonda le porta delle negligenze, del pressapochismo, della insensibilità, addirittura della perfidia umana … portando in scena le problematiche dei ‘diversamente abili’. E capovolgendo i ruoli.
“I disabili siamo noi!”, ci tiene ad affermare, motivando. “Siamo noi quando usiamo il tagliando falso per parcheggiare ignobilmente nei posti riservati ai portatori di handicap! Siamo noi quando falsifichiamo i certificati rivolgendoci a medici compiacenti, per farci assegnare indennità che altrimenti non ci toccherebbero! Siamo ‘disabili’ quando non riusciamo a spendere una parola di conforto, di comprensione … un gesto sincero che induca ad addolcire l’amara pillola di una pena a volte goffamente mascherata, fino a sentirci rinfacciare rabbiosamente: <
Poi un messaggio. “Ragazzi, stiamo attenti agli incontri che facciamo su internet! Possono nascondere insidie e pericoli e procurarci guai seri!” Ed ancora, intrecci amorosi ottimamente orchestrati per ‘sanare’ in modo indolore – anzi, con piacere! – l’inguacchio’ di un figlio la cui evidente immaturità non riesce a gestire in modo adeguato. E tanto altro, affidato a personaggi caratteristici del vivere quotidiano, a volte dipinti con fedeltà, altre accentuandone i difetti, le goffaggini, portandoli agli estremi comici per non appesantire il contesto scenico.
Il tutto condito in un condizione esilarante, divertente, farsesca, con invenzioni del regista/autore/attore che abbiamo già avuto modo di definire un continuo spaziare tra ‘sacro e profano’. Una sconvolgente quanto veritiera panoramica secondo la frase che imprestiamo dal mitico Vasco Rossi: “La cambio io la vita che non riesce più a cambiare me!” O viceversa!
E allora vuoi sorridere? Ed eccoti servito il ‘cacaglio’ chef, anche senza la ‘f’; l’improvvisato poliziotto stile americano che fa del ridicolo la forza del suo personaggio; la cameriera ‘spuntosa’ che ha sempre da ridìre, ingigantendo il tutto, casomai…; i ragazzini che con un azzeccato ‘… samente’ finale, riescono a scatenare il buonumore già dominante in sala; la ‘nipote’ che non riesce ad ottenere le giuste risposte ai proverbi; il ‘Polifemo’ che anziché crescere in altezza è cresciuto in orizzontale, proprio in quel posto li … Tu guarda un po’!
Vuoi arrabbiarti forse? Ed eccoti presentata l’ingenuità della prima serva che frequenta una rubrica di ‘cuori solitari’, per procurarsi una valvola di sfogo ai suoi ‘schizzi ormonali’, ma finendo col portarsi inavvertitamente in casa ingegnosi ladri senza scrupoli; l’ingratitudine del giardiniere che rosicando odio nei confronti del padrone ricco sfondato, organizza la rapina che solo per l’ardire del cameriere Vito, non finisce in tragedia; e l’altezzosa ex fidanzata del ‘padroncino’ che – poverina, però – vedendo volatilizzarsi il fidanzato, usa ogni ‘mezzuccio’ per evitare il distacco.
Vuoi riflettere, invece? Ed eccoti servite le profonde argomentazioni uguali e contrarie dei protagonisti costretti sulla sedia a rotelle. Lei – fantastica! – dalla nascita … Lui – ineguagliabile e non solo per aver recitato con la varicella! – in seguito al significativo incidente in discoteca; e la giovanissima delusa dal proprio fidanzato che dedica ‘attenzioni’ ad ogni ‘gonnella’. Lei che ama incondizionatamente il fidanzato sbagliato, subendone solo delusioni fino al lieto epilogo; oppure il gesto riparatorio del padrone di casa che sposa la giovanissima impiegata rimasta incinta del figlio per far crescere il nipote – che si ama più dei figli! – nel giusto contesto familiare; e che dire della presenza dell’autista gay che odia, si innamora, scimmiotta … assecondando, combattivamente, i suoi rispettabilissimi anche se non condivisibili ‘gusti’!
Vuoi lucidarti gli occhi? Ed allora dai un’occhiata al ‘divano’ o ai ‘poggiaculo’ dell’improvvisata discoteca, dove si consuma, al culmine della serata, lo spogliarello mozzafiato della ‘trasformista’ Laura, tanto brutta e civettuola da cameriera ‘schizzata’, quanto sexy e provocante da ‘cubista’, col bravo disk-jokey che se la canta e se la squadra!
Esempi questi che sembrerebbero far capire che l’erba voglio cresce nel giardino di Thomas Mugnano. Nel senso che la componente scenica attinge dalle tante problematiche sociali, ma anche intimistiche, per rilasciare un quadro alquanto completo della condizione umana, fuori dall’uscio di casa, ma anche tra le mura domestiche, o, in modo ancora più sconvolgente, tra le pareti dell’anima!
Alla fine i ringraziamenti. Tanti! Ed anche qualche rammarico per la mancata presenza del gruppo della ‘Stella’ – in sala il parroco – del quale facevano parte i fratelli Iorio, morti di distrofia muscolare … e ai quali è dedicata l’opera. E come se non bastassero questi ‘pesanti’ ricordi già strappalacrime, quei diavoli de ‘I matt…attori’ hanno avuto l’ardire di organizzare uno scherzo da restarci secchi! al ‘loro’ amato Thomas’: una ‘targa ricordo’ con inciso a parole semplici, schiette, sincere … tutto l’affetto, la devozione, che il carisma del ‘capo’ suscita in ognuno! Ed una ‘sfilata’ partita dal fondo del teatro affinché ogni componente della ‘squadra’ consegnasse una rosa rossa al più ‘Matt…Attore’ di tutti!!!!
“E mo’ che chiagne a ‘ffa!!!!” Li hai ‘costruiti’, ‘allenati’ ‘orientati’ nel senso armonico di ‘famiglia felice e rispettosa’ … e mo’ ‘sopportati’ anche queste altre emozioni!!!! Sai che ti dico, Tommà!?!?! Fossero tutte queste le sopportazioni!!!
Ad onore di cronaca rammentiamo che ad iniziare e concludere la serata è stato il cantautore Daniel Diletto. Dello stesso era esposto il CD all’ingresso dell’auditorium, del quale, parte del ricavato, andava in beneficenza. Così come in beneficenza è stato devoluto l’incasso, al netto delle spese di gestione. “Perché, ricordo, noi ci autofinanziamo!”, ci ha tenuto a precisare ancora Thomas!
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