Somma Vesuviana. Oltre duemila persone hanno voluto dire addio a Melania Rea, la giovane mamma uccisa a 29 anni lo scorso 20 aprile. In tanti sin da questa mattina alle 10, orario in cui è arrivata la bara da Teramo, si sono recati in chiesa a Santa Maria del Pozzo. Una folla che è stata gestista con uno speciale servizio d’ordine da parte di vigili urbani e protezione civile.
Sul feretro di mogano chiaro, la foto sorridente di Melania in una cornice d’argento, davanti all’immagine che le cronache di questi giorni ci hanno reso un volto familiare un libro in marmo sulla quale era incisa una poesia scritta per lei dagli zii. In prima fila in chiesa i familiari di Melania, il papà Gennaro, la madre Vittoria e il fratello Michele. Mancava la piccola Vittoria, mentre il vedovo Salvatore Parolisi, sedeva nella panca vicina, per tutto il tempo è rimasto appoggiato alla sorella, prima che iniziasse la funzione si è inginocchiato davanti alla bara, ha poggiato la testa e si è messo a pregare. Breve l’omelia nel corso della messa, a concelebrare la funzione il vicario generale della Diocesi di Nola di Nola don Lino D’Onofrio e il parroco di Folignano, dove Melania e il marito vivevano, don Carlo Lupi. All’uscita dalla chiesa palloncini bianchi ed un lunghissimo applauso ha salutato la bara ed i familiari.
La redazione
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