La compagnia di Roccarainola, ma eterogenea per la provenienza dei 24 attori che la compongono, sbancano alla kermesse savianese dove hanno presentato “Che se passa … Pe nu poco ‘e spasso!”, scritta e diretta dal proprio leader Thomas Mugnano.
La commedia brillante, ma tema conduttore di varie problematiche sociali, specialmente le difficoltà dei diversamente abili, nella votazione della giuria ha fatto il vuoto alle proprie spalle riscuotendo l’ambito premio per aver messo insieme in modo egregio le varie prerogative che fanno il successo di uno spettacolo: la validità dell’opera; la preparazione degli attori; la componente scenografica idonea ai vari temi rappresentati; un’organizzazione che supera di gran lunga il concetto di ‘amatoriale’ e, non ultimo, quello spirito votato al continuo apprendimento previo corsi teatrali di vario genere, nella loro sede, che rasenta molto da vicino l’idea di ‘professionismo’.
Non a caso, l’anima del gruppo, quell’antipatico’ – come lui stesso osa definirsi – di Thomas Mugnano, sta approntando la sceneggiatura per una fiction televisiva per ‘canale 5’, ‘I figli di Caronte’, con in evidenza i problemi della ‘malasanità’, che andrà in onda nel maggio 2012 e della quale è responsabile anche della formazione del ‘casting’ di zona.
L’ambiente è raggiante. Dal presidente Gennaro Meo – anch’egli attore! – all’ultimo dei sostenitori. Che sono tanti! Non solo per il fantastico riconoscimento, ma anche perché ovunque portino il loro spettacolo, fanno registrare sempre il pienone. Ed il 22 maggio prossimo ritorneranno ancora all’auditorium di Saviano per ripresentare l’apprezzatissima quarta opera scritta di pugno dal Mugnano. “Da vincitori!”, ci tengono a dire in coro.
Nell’ora ‘X’ i due ‘massimi’ Matt…Attori vengono chiamati sul palco dal presidente della giuria e della pro-loco locale, Antonio Baggianti. Dopo i ringraziamenti di rito del Meo, prende la parola Thomas:
“Questo riconoscimento mi inorgoglisce – dice – premia la mia creatività ed il mio modo di fare teatro: da attore, da autore, da regista, ma anche da ‘fratello maggiore’ di tutti coloro che entrano a far parte della nostra compagnia. E questo lo dico senza falsa modestia e senza inopportuni pudori, benché sono contrario alle competizioni perché queste, alla fine, comunque vadano le cose, lasciano sempre uno strascico di polemiche che io vorrei sempre evitare. Ma la partecipazione alla rassegna di Saviano, che sta assumendo una notevole importanza ed una tipica legittima fisionomia, era una sirena troppo forte da potervi resistere. E per questo siamo qua. Fortunatamente per noi, da vincitori!”.
Tranquillo Thomas, per come è andato il responso della giuria, casomai dovessero sorgere polemiche, queste interesserebbero dal secondo gradino del podio in poi … da considerarsi un quasi ‘ex aequo’ per l’esiguità di differenza di voti. A confermarcelo Giovanni Palladoro, il patron della rassegna offerta e sostenuta dall’amministrazione comunale di Saviano, intitolata all’amatissimo Carmine Mensorio, con premi offerti dalla famiglia Buglione.
“Le compagnie partecipanti erano tutte lì … lì … con il punteggio loro assegnato dalla giuria composta dai rappresentanti delle pro-loco dei paesi partecipanti” – afferma anch’egli sorpreso e stupefatto da tanto equilibrio. “Questo, se da un lato allieta e premia i nostri sforzi organizzativi per la validità delle opere presentate, d’altro canto comprendiamo l’amarezza dei gruppi che, per uno, due punti … sono rimasti senza premi. Ma, ed il mio non è un eufemismo, credo che il premio per ognuno sia stato quello di mettere in scena la propria opera in un contesto come tutti ci stanno riconoscendo validissimo, quale è la nostra rassegna, dinanzi ad un pubblico numerosissimo e sempre più competente! Una situazione del genere lascia sicuramente un po’ di amaro in bocca, ma i consensi ottenuti in fase di rappresentazione, ripeto, dovrebbero ‘consolare’ della mancata vittoria. Vi do l’arrivederci alla prossima edizione 2011/2012!”.
A figurare nell’albo d’oro della manifestazione, oltre ai vincitori assoluti, ricorderemo le compagnie e le opere a cui sono stati assegnati ‘premi speciali’. Alla “Accademia degli Svevi” di Saviano che ha presentato l’ultima opera in concorso: ‘Rafaniello all’ospedale’ è andato il ‘premio della giuria’. Per l’attribuzione della migliore scenografia la scelta è caduta sulla compagnia “G. Toniolo” di Barra che ha rappresentato ‘ ‘O miedico d’e pazzi’. Migliore opera edita è stata giudicata ‘Filumena Marturano’ dei ‘Totò’ di Visciano, personaggio incarnato in modo superbo da Maria La Manna. Migliore opera inedita ‘Palummella alla luce del sole’ del gruppo teatrale sarnese “In Alto Mare”, la cui tematica racchiusa in un misto di comicità e drammaticità, ha evidentemente lasciato il segno. Premiati i rappresentanti della stampa che hanno curato il lato ‘diffusionale’ della manifestazione con la simpatica quanto significativa mascherina del mitico Pulcinella.
Oltre all’on. Carmine Sommese, l’aficionados’ delle divertentissime serate tetarali, per il comune di Saviano erano presenti gli assessori Alfonso Ferrara, Francesco Nardo, Vincenzo Simonelli e vari consiglieri. A districarsi con ineguagliabile signorilità nella presentazione dell’evento, l’inesauribile dr. Gennaro Esposito con la graziosissima ‘titolare’ del ruolo, Mariagrazia Ambrosino. Il tutto sotto l’occhio vigile del gestore del Teatro/Auditorium, Giovanni Palladoro, sorpreso più volte con un occhio rivolto al corollario e l’altro all’ancora numerosissimo pubblico, nella presumibile pregustazione di quella che, nei suoi intenti, sarà la prossima edizione. L’ottava!
In questo contesto cerimoniale non ce ne vogliano gli amici della compagnia ‘ELPIS’ che hanno messo in scena la divertentissima commedia/farsa “Uomo e Galantuomo” del mitico Eduardo De Filippo a corollario dell’attesissima premiazione che ha distolto un attimino l’attenzione dalla loro recita.
Parafrasando il divertentissimo ‘refrain’ uscito dalla bocca degli attori quando questi, messi in difficoltà dagli eventi della variegata trama, con un indovinatissimo ‘… e laralalì … e laralalà’ … o giù di li … provavano a togliersi dagli impicci … anche noi recitiamo l’opportuno: ‘… e laralalì … e laralalà…’
Sono giovani e promettenti. Ci saranno altre occasioni per tessere le proprie lodi! Ma per adesso, ripeto, anche noi: ‘… e laralalì … e laralalà’ … o giù di li …
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