giovedì 19 Settembre 2024
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Teatro Auditorium – Gruppo teatrale Totò di Visciano. Una riproposizione di Filumena Marturano

Comunicato stampa a cura di Antonio ROMANO

Un’associazione teatrale che prende il nome da un celebre personaggio, è nata circa dodici anni fa, che è, come spesso capita un gruppo di amici. La Compagnia teatrale opera all’interno dell’Associazione Culturale Spazio ‘A Livella, prende il nome dal noto Principe visto in un’ottica di arte del teatro. Una compagnia teatrale, assicura lo stesso regista, che è nata attorno al centro di Padre Artuto D’Onofrio di Visciano.

Come è noto l’opera proposta è una commedia teatrale, in tre atti, scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo e inserita dall’autore nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. Nella drammaturgia internazionale è uno dei lavori più conosciuti e più stimati dal pubblico. Scritta originariamente per la sorella di Eduardo, Titina ,la sua fu una grande interpretazione del personaggio, in seguito fu interpretata da diverse celebrità del palcoscenico: Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri e infine Mariangela Melato.

Da tale opera Eduardo, nel 1951, trasse e diresse il film omonimo, nonché la versione televisiva alcuni anni dopo, esattamente nel 1962 con Regina Bianchi nella parte di Filumena Marturano. Da citare ancora Vittorio De Sica che ne trasse nel 1964 un’altra opera cinematografica ambientata a Napoli “Matrimonio all’italiana”, con Sofia Loren e Marcello Mastroianni. Un successo internazionale: la commedia fu tradotta in varie lingue. Nella versione inglese, nella trasposizione londinese diretta nel 1977 da Franco Zeffirelli il ruolo principale fu affidato all’ interpretazione di Joan Plowright, moglie del celebre attore Laurence Olivier. Nel 1979 la stessa Plowright, dopo due stagioni di incredibili successi a Londra, interpretò la commedia a Broadway.

Di recente , da ricordare l’opera teatrale di Eduardo in tv, recitata in italiano da Massimo Ranieri che ha adattato i testi insieme a Gualtiero Peirce, e che ha curato la regia. Una versione televisiva con Mariangela Melato, Clara Bindi e Pino Ammendola e le musiche originali di Ennio Morricone. Un successo internazionale proposto al pubblico savianese: in questa versione è sempre la donna protagonista assoluta, in una situazione di un dramma ben più complesso.

In scena un dibattito sociale che coinvolge l’intera famiglia esaminata anche nella sua istituzione. L’idea dell’opera nacque da una notizia di cronaca apparsa su di un giornale “ Oggi” del 1956: “ una donna che fingendosi moribonda aveva messo su un raggiro e si era effettivamente unita in matrimonio con il suo convivente”.

Un fatto di cronaca che ha dato solo input, una partenza ben più ampia che si diparte su più alti scenari: la potenza drammatica, la poesia di alcuni momenti toccanti, i tempi scenici senza parole, le pause riflessive che dicono più del dovuto e più di mille parole prima del pianto liberatorio finale: lacrime dense di luce di trionfo per la dignità che interpreta il personaggio protagonista; quello di Filumena Marturano.

Autore: Antonio Romano

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