Striano. Era il 21 febbraio del 2010 quando Angelo Basile 25enne di Striano mori stroncato da un tumore dopo mesi di lotta. E ieri, alla chiusura dei festeggiamenti della 28esima edizione del Carnevale Strianese, durante il Torneo Calcistico tenutosi allo stadio comunale, applausi e dolore per una manifestazione a lui dedicata. “Il Carnevale è un momento di gioia, di allegria e soprattutto di festa – ha spiegato il presidente dell’Associazione carnevalesca Pietro Cordella – ma quest’anno abbiamo voluto divertirci ricordando chi l’anno scorso era con noi allestendo i carri e rallegrandoci con la sua presenza. Angelo è morto ma non nei nostri cuori, e ricordarlo questa mattina in particolar modo come in tutte queste sere è stato un modo per sottolineare che le persone speciali non muoiono mai”. Amministratori e giovani, cittadini e anche bambini insieme per un calcio ad un pallone, ma soprattutto per calciare via la tristezza e la malinconia di quel giovane ragazzo che la vita l’amava più di ogni altra cosa al mondo. “Angelo non faceva sentire a nessuno il peso della sua malattia – ha spiegato il cugino Michele – e anche soffrendo regalava sorrisi”. E cosi la morte di un altro fiore, un giovane di appena 25 anni che aveva già nel suo nome racchiuso la grandezza della sua sconfinata voglia di vivere, ha risuonato nella cittadina a ritmo di danze e coriandoli. Angelo Basile, infatti di voglia di vivere ne aveva da vendere, il suo carisma e la sua grinta avevano conquistato una cittadina intera che si trovò a piangere la sua improvvisa perdita. E’ morto per un male che uccide senza darti il tempo di pensare, ma solo quello di lottare, ma quando poi si è forti e si lotta senza vedere andar via questo male, l’epilogo della morte è l’unica cosa che purtroppo ti premia per quello che hai dato su questa terra. Una vita fatta di sogni, di tanti sogni, di quelli che però in giorni interi programmi e aspetti di realizzare ma che quando meno te ne accorgi vengono spaccati, interrotti, falciati e cancellati da l’unica cosa che non vorresti mai capitasse alle persone che ami. Angelo era cosi, era tutto ciò che una madre può desiderare dal figlio: presente con quel sorriso e quella faccia da scugnizzo. Quando usciva con i suoi compagni di sempre Angelo era l’anima del gruppo. E nonostante la sua brutta malattia non aveva mai smesso nè di lottare nè di sorridere a quella vita che per lui invece aveva in programma solo una cruda fine. “E’ stato davvero lodevole che questi ragazzi – ha commentato il sindaco Antonio Del Giudice – dedicassero oltre l’intera edizione del Carnevale,anche un Trofeo Calcistico ad Angelo. Anche se i giorni passano le vere stelle non tramontano mai”.Una targa per Angelo e la sua famiglia è stata consegnata dal Presidente Pietro Cordella e il Sindaco Antonio Del Giudice alla famiglia di Angelo, ora angelo si, ma del paradiso.
Giovanna Salvati
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