Ottaviano. Si riaccende dai banchi della minoranza la delicata questione targata raccolta differenziata nella cittadina di pace che ormai da giorni si culla tra cumuli di rifiuti accantonati in ogni angolo della cittadina, ed invece di pensare ad una valida soluzione il primo cittadino Mario Iervolino apre un duro braccio di ferro contro i lavoratori della N.u. che gli danno il ben servito promettendo “dire tutta la verità nient’altro che la verità”. Dalle parole ai fatti. Se è pur vero che è la goccia che fa traboccare il vaso, in questi giorni nella stanza dei bottoni un vero e proprio tsunami rischia di far annegare qualcuno e soprattutto qualcosa. La questione viene sollevata proprio nell’ultimo consiglio comunale dove in una interpellanza del consigliere di minoranza Vincenzo Caldarelli chiede chiarimenti “in merito alla grossa problematica dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed ingombranti e al rapporto che il Comune attraverso la ditta appaltatrice tiene con i dipendenti”. Il tutto sottolineando nel contempo che ogni mese puntualmente gli addetti al servizio N.u. scendono in piazza per sit in di protesta perché mensilmente non percepiscono lo stipendio (proprio come giovedi scorso). Ma al consigliere comunale nessuna risposta viene data. L’atteggiamento del primo cittadino non passa inosservato e scatta immediatamente la controffensiva di chi invece vuole vederci chiaro. Ed è cosi che i lavoratori della Nu, o meglio della AlfaComecol (ditta appaltatrice del servizio) scrivono lamentandosi delle condizioni nelle quali versano, unico motivo dello sciopero. Ma nemmeno in questo caso ricevono risposta. Viceversa dal danno alla beffa, l’unica cenno che ricevono, è quello di una denuncia di interruzione di pubblico servizio che viene formulata dal primo cittadino Mario Iervolino ai carabinieri della locale stazione. Ed è da questo momento che si scatena un vero e proprio putiferio. Forse tranquillizzarli sarebbe stato meglio ed invece, il gesto del tricolore fa venire a galla delle vere e proprie irregolarità,a detta degli stessi dipendenti che non intendono più sopportare. “Siamo stati definiti dal sindaco un cantiere selvaggio – spiegano i lavoratori della AlfaComecol – perché abbiamo protestato e se abbiamo sbagliato ce ne assumeremo le responsabilità. Ma crediamo che sia senza dubbio più selvaggio un operaio che guida un automezzo nel quale entrano fumi di scarico ed odori di gasolio in cabina di guida, con ruote dell’asse anteriore divaricate con il rischio di uscire fuori strada – incalzano i lavoratori – non è forse più selvaggio caricare tutto l’organico su un solo mezzo, circolando con un sovraccarico di circa 80quintali rischiando contravvenzioni? Forse l’unico selvaggio è lei sindaco in quanto sta permettendo e ha permesso che la ditta Alfacomecol non rispetti il capitolato d’appalto fornendo mezzi idonei per il servizio violando le leggi sul lavoro e sulla sicurezza”. Ed è proprio in queste ultime battute che la questione assume un sapore diverso. Nel capitolato in questione infatti il Comune di Ottaviano, dopo aver affidato il servizio per la raccolta rifiuti attraverso un incarico di somma urgenza, dal momento che dopo una pubblica gara nessuna ditta vi si era presentata, ha sottoscritto, come è ovvio negli affidamenti, delle regole basi obbligatorie, di cui il Responsabile del VI settore in primis, nella persona dell’ingegnere Giovanni Del Giudice, sarebbero dovute esser state rispettate, ma che secondo i lavoratori invece sono state pienamente violate. Certo per un costo mensile di oltre 260mila euro anche il caro Totò avrebbe da dire soprattutto “se io pago”.
Giovanna Salvati
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