DA METROPOLIS DEL 17 FEBBRAIO
Brusciano. Sei anni e sei mesi di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. A distanza di nove mesi si ripete la richiesta di condanna per il sindaco di Brusciano Angelo Antonio Roman (nella foto) e il consigliere di maggioranza Salvatore Papaccio. A causa di un vizio di forma, chiamato in causa da uno dei legali, l’avvocato Giuseppe Siciliano, che prima della pausa estiva aveva richiamato l’ormai famosa sentenza “Mills” in base alla quale sono cambiate le posizioni di alcuni testi ascoltati in aula nel corso del dibattimento. A causa di questo “cavillo” la richiesta effettuata a maggio scorso dal pm Valerio Sico, ieri si è dovuta ripetere dopo numerose udienze “perse” per riascoltare proprio quei testimoni. Ieri in un’aula buia, per una decina di minuti è mancata anche la corrente, il pm Bianco (che sostituisce la Sico in maternità) ha richiamato la requisitoria che a maggio scorso aveva fatto la sua collega, quindi stessa richiesta di condanna avanzata nel 2010 per i due amministratori comunali. Per entrambi l’accusa è di tentata concussione in concorso, e per motivare la richiesta di condanna la pm Sico nella requisitoria davanti al collegio D del tribunale di Nola (presidente Mariarosaria Bruno, giudici a latere Agnese Di Iorio e Aurigemma Martino) aveva fatto una lunga requisitoria, quasi due ore, nel corso della quale si era soffermata soprattutto sulla figura del primo cittadino del quale ha ricordato il coinvolgimento in passato in procedimenti che riguardavano l’associazione a delinquere di stampo camorristico. “Né lui né il Papaccio sono degli ingenui”, disse il Pm, “hanno i loro scheletri nell’armadio. Per Romano un procedimento, dal quale poi è stato prosciolto, e frequentazioni con imprenditori anche loro finiti sotto processo per 416 bis. Delle ‘macchie’ che servono a delineare la personalità dell’imputato”. Romano e Papaccio sono accusati di aver chiesto, in più occasioni, nel 2004 una tangente di 500 mila euro ad un imprenditore, Angelo Perrotta (costituitosi parte civile con l’avvocato Anna Jossa), per concedergli una licenza edilizia che gli avrebbe consentito di costruire circa 70 appartamenti in una lottizzazione a Brusciano, nel corso del tempo sarebbero stati anche disposti a concedergli uno sconto per arrivare a 300mila euro. Ma l’uomo, che è un costruttore noto nella zona e che appartiene ad una famiglia che da anni si occupa di edilizia, ha deciso di non sottostare ai ricatti dei due politici ed ha denunciato tutto ai carabinieri. Alla base del processo anche le registrazioni che Perrotta ha fatto nel corso dei colloqui con i due. E ieri nel corso dell’udienza ha preso la parola proprio l’avvocato Jossa che ha ricordato, come già aveva fatto l’anno scorso il Pm, alcune intercettazioni nel corso delle quali un pregiudicato per associazione a delinquere di stampo camorristico parlava del sindaco e di alcune tangenti che l’uomo voleva gli fossero versate. Ma non soltanto. “I testi, la documentazione prodotta ci hanno confermato le interferenze del sindaco e di Papaccio nella commissione edilizia”, ha argomentato l’avvocato, “In particolare la testimonianza di Domenico Coppola, ex presidente della commissione edilizia di Brusciano, coraggiosa testimonianza, nonostante le pressioni che ha subito, nonostante sia stato allontanato dal suo incarico in poche ore e senza una spiegazione. Ha cercato in tutti i modi di parlare della rimozione in consiglio comunale, perchè non aveva paura di nulla, ma non gli è stato consentito. C’è stato un assessore ai Lavori pubblici che ha fatto pressioni, perché imparentato con un imprenditore che era interessato alla stessa lottizzazione, si oppose fermamente alla pratica presentata da Perrotta eppure per altre si era dimostrato completamente indifferente. Romano e Papaccio si sono comportati in contrasto con i principi di trasparenza e legalità che dovrebbero rappresentare per il ruolo che rivestono. Non è possibile la tesi su cui punta la difesa per cui era Perrotta che voleva corromperli, perchè avrebbe dovuto scegliere coloro che non avevano un ruolo nelle decisioni?”. La prossima settimana la parola passerà nuovamente alla difesa.
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