PALMA CAMPANIA. L’uomo è sempre stato affascinato dalle immense e intriganti costruzioni architettoniche, soprattutto se dei tempi più antichi. Ma cosa succede quando il simbolo della storicità di un paese, seppur di provincia, diventa scomodo?
E’ quello che si è chiesto la cittadinanza di Palma Campania che, all’alba dell’ennesima proposta di abbattimento di uno dei più importanti edifici del centro storico palmese, ha promosso una petizione a favore della salvaguardia di Palazzo Carrella, simbolo della crescita sociale e culturale del comune napoletano.
Il tutto nasce quando , dopo la vendita da parte dell’amministrazione comunale dell’immobile, il complesso passa in mano a privati, cadendo vittima del progetto di riqualificazione del centro storico ( ovvero il riutilizzo sociale di edifici religiosi, come dettato dal piano regolatore odierno). Ciò comporterà per Palazzo Carrella, non solo l’abbattimento ma anche la riedificazione di complessi abitabili, privando quindi i cittadini palmesi di uno dei simboli più caratteristici del proprio paese, senza contare l’enorme valore artistico-culturale che andrà perso. Inutile dire quanto le reazioni da parte della comunità cittadina siano state accese. “Solo una petizione pubblica può salvare dal degrado il centro storico”.
Per i cittadini sembrerebbe una battaglia contro i mulini a vento. Riuscirà stavolta a imporsi contro le fallaci e oltremodo anticulturali burocrazie dell’amministrazione? Staremo a vedere, sperando che, almeno in questa occasione, vinca la voglia di fare di una popolazione ormai stanca e sempre più legata ai propri tesori culturali.
Flavia Guarino
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