martedì 26 Novembre 2024
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Somma Vesuviana. Anche quest’anno il comune celebra la Giornata della Memoria

Anche quest’anno il Comune di Somma Vesuviana ha preso l’iniziativa di far confluire tutte le scolaresche del Comune al nostro Istituto per ricordare insieme ed onorare le vittime della SHOAH, la catastrofe della perfidia ideologica di pulizia etnica generata dalla mente criminale di Hitler e perpetrata dal nazismo antisemitico.
Ci raccoglieremo solidali per condannare con raccapriccio la brutalità e la ferocia aberrante, puntualmente progettate e scientificamente realizzate su vasta scala, durante la seconda guerra mondiale, con lo sterminio di ebrei, prigionieri sovietici, testimoni di Geova, malati mentali e fisici ed omosessuali.
E’ triste e raccapricciante ricordare il retaggio di un vergognoso passato di terrore, di carneficina e di genocidio che ha disonorato il valore del rispetto della sacralità della persona umana e dei relativi valori morali, giuridici, politici e della giustizia ed equità sociale che sono stati sempre il vanto delle conquiste della civiltà europea.
Il dolore più profondo particolarmente tormenta noi italiani quando riflettiamo che alla carneficina, in qualche modo, non fu totalmente estraneo il regime fascista del tempo che, oltre alla promulgazione delle leggi razziali, per compiacere la follia di Hitler, consentì la deportazione di 20.000 ebrei, pur essendo cittadini italiani. Ma la nemesi storica si vendicò con i fascisti stessi in quanto non furono pochi quelli che fecero la stessa fine dei deportati.
Ricordo quando ( allora ero fanciullo), le feroci truppe naziste in ritirata effettuavano periodici blitz nel mio paese (San Gennaro Vesuviano), seminando terrore e, sfondando porte, portoni e finestre, perquisivano le case in cerca di giovani da deportare e questi, per sfuggire alla cattura, erano costretti a nascondersi e condurre la vita da latitanti. Per rappresaglia, saccheggiavano salumerie, panetterie e spacci alimentari; rastrellavano il bestiame e lo conducevano nei pressi della Cappella Leone, nello spazio dove attualmente c’è il campo sportivo, per ridurci alla fame in quanto già denutriti perché i viveri per sopravvivere erano scarsi e ci venivano razionati con la tessera.
Fortuna nostra è che siamo sopravvissuti! Ma oltre dieci milioni di vittime, designate vennero catastroficamente sacrificate alla soluzione finale eseguita negli orridi campi di sterminio, lager e fabbriche di morte, dove furono torturate e soppresse da cinici e sanguinari carnefici con modalità che coniugavano scientificamente tecnologie e sadismi diabolici, perfezionati dai più allucinanti prodotti dalla follia della mentalità criminale nazista, come i gas di scarico degli autocarri e poi lo zyklon b, la vivisezione, gli espianti ed altri maledetti riciclaggi di organi.
Racconta P. Levi, in “Se questo è un uomo”, che nel 1944 nel solo lager di Auschwitz, sui primi centocinquantamila internati, sopravvissero per assicurare i servizi solo poche centinaia. Non furono rari quelli che non vennero soppressi nei forni crematori: Per loro ci pensò direttamente la morte naturale nel senso che si spensero lentamente, stremati dalla fame, freddo, fatica estenuante, debolezza fisica, atrocità psichiche ed alienazioni sperimentali, malattie e crudeltà dei capò.
Comunque, conclude Levi, la vita di stenti, compressa dalla brutale disciplina, insidiata dagli stenti e tribolazioni del campo e oppressa dal lavoro, poteva durare al massimo non più di tre mesi.

La narrazione di questa storia è lunga e dolorosa, perciò concludo con il conto consuntivo approssimato dell’immane tragedia:

5.000.000 e più di ebrei soppressi, tra cui 1.500.000 bambini

3.300.000 prigionieri russi

1.000.000 oppositori politici

500.000 zingari

3.500 omosessuali

2.500 Testimoni di Geova.

Come ogni anno, l’occasione dell’evento ci dispone spiritualmente al dovere di onorare la felice memoria di tutte le vittime dell’olocausto col proposito di impegnarci strenuamente a scongiurare che simili apocalissi possano reiterarsi, rispettando sempre prioritariamente la sacralità ed i valori della persona umana, senza distinzione di razza, sesso, età e nazionalità.
Dobbiamo vigilare affinché sia sempre assicurato e difeso il futuro destino democratico dell’umanità prevenendo, osteggiando e respingendo ogni conato dittatoriale e demagogico.

Riporto qui di seguito il Programma predisposto dall’Assessore alle Politiche Giovanili:

Ore 10.00 Video introduttivo

Ore 10.15 Saluti Sindaco ed Assessore

Ore 10.30 Intervento del dott. Aurelio Cerciello

Ore 10.40 Proiezione film “Il bambino con il pigiama a righe”

Ore 12.00 Intervista e testimonianza di un internato dei lager.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Dott. ALESSANDRO SCOGNAMIGLIO

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