Oggi, per la prima volta da quanto esiste questo portale ci “permettiamo” di riprendere una notizia da un altro sito web e di riproporla. Lo facciamo per una questione che ci sta molto a cuore.
Dopo lo scellerato omicidio che ha visto cadere sotto i colpi della camorra l’ennesima vittima innocente, il padre di una nostra amica e collega, Mary Liguori, oggi vogliamo riproporre l’appello che lei ha lanciato dal suo giornale.
Vogliamo chiedere anche noi a gran voce a chi sa di parlare. Noi crediamo fortemente nella giustizia, siamo certi che le forze dell’ordine, in questo caso come in altri, stanno lavorando per assicurare dietro le sbarre questi “animali”, ma per fare più presto occorre che tutti si diano da fare, che ognuno faccia la sua parte.
Come giornalisti noi possiamo scrivere, possiamo fare in modo che l’attenzione su questo grave fatto di cronaca non scemi, possiamo fare da cassa di risonanza alle parole di Mary e della sua famiglia, possiamo chiedere ai cittadini onesti che giovedì sera erano in via San Giorgio Vecchia di parlare se hanno visto qualcosa.
Possiamo chiedere a chi conosce i fatti, a chi magari vive con questi killer senza scrupoli, di farsi avanti.
Lo so la nostra può sembrare utopia, ma sappiamo che ognuno di noi ha un cuore e un posto nell’anima che nonostante le nefandezze resta puro. E allora chi ha tra i suoi cari uomini in grado di impartire così tanto dolore è giusto che pensino a cambiare, che convincano le persone che gli stanno accanto (se davvero le amano) a fare la cosa giusta. Chi ha commesso questo omicidio non solo ha spezzato una vita, ma ha cambiato quella di tutta la sua famiglia e di chi lo conosceva. Ha cambiato anche la nostra. Oggi con l’omicidio dell’onesto Vincenzo Liguori tutti noi giornalisti napoletani ci siamo trovati a farci un esame di conoscenza, sulla parola sciacallaggio, sulla solidarietà, sul senso della notizia e sullo scopo del nostro lavoro. Oggi è cambiato tutto, tutto si è fermato a quella sera di giovedì.
Per questo il nostro appello è più forte e accorato che mai: permettiamo tutti insieme che questi assassini vadano in galera. Non arrendiamoci, continuiamo a credere con forza nella giustizia.
Facciamolo per Vincenzo, per Mary, e per tutte le vittime innocenti che ogni giorno sono costrette a combattere o subire da questo cancro che da decenni cerca di uccidere una delle città più belle al mondo. Tiriamo fuori l’orgoglio e facciamo la nostra parte di onesti cittadini.
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