martedì 26 Novembre 2024
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Speciale botti natalizi: tra sequestri e campagne di sensibilizzazione la lotta alla civiltà e al rispetto parte dalle scuole e finisce sulle bancarelle

San Giuseppe Vesuviano/Somma. Quindici quintali di botti illegali sequestrati, due denuncie e un arrestato. Questo il bilancio della maxi operazione messa a segno nella giornata di ieri dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di San Giuseppe Vesuviano, guidati dalla dirigente MariaRosaria Napolitano. Con l’approssimarsi delle festività del Capodanno, continuano infatti gli incessanti controlli da parte delle forze dell’ordine del territorio al fine di arginare il triste fenomeno della vendita illegale di fuochi di artificio, divenuto ormai una pratica consueta. E cosi nel pomeriggio di ieri il primo di una lunga serie di servizi di controlli straordinari, ha messo in campo un maxi sequestro di oltre 16 quintali di botti illegali. In due controlli diversi, ma con la stessa finalità, gli agenti di via Scudieri hanno prima denunciato due fratelli, per i reati di concorso in trasporto di materiale esplodente e nel secondo, arrestato per detenzione illegale di materiale esplodente un 34enne di Somma Vesuviana. Nel primo caso, i due fratelli rispettivamente di 45 e 42 anni, si trovavano a bordo di un furgone in via Cupa di Nola, quando la volante li ha fermati per un normale controllo. Ma dalla patente gli agenti hanno effettuato un controllo sul carico, insospettiti dall’incertezza dei due nel rispondere alle domande e proprio durate l’ispezione all’interno del furgone sono stati rinvenuti 6 quintali di fuochi pirotecnici, appartenenti anche alla IV e V categoria. Botti illegali , di fabbricazione cinese, destinati probabilmente a privati della zona. I due denunciati, avevano già numerosi precedenti penali ed in particolare il 45enne per fabbricazione di materiale esplodente, viceversa suo fratello, per furto. Entrambi sono stati denunciati per i reati di concorso in trasporto di materiale esplodente. Ma dopo nemmeno qualche ora, questa volta però a finire in manette, è stato Salvatore Lieto, 34enne di Somma Vesuviana, per detenzione illegale di materiale esplodente. Nel suo garage infatti, in via Santa Croce, gli agenti hanno ritrovato circa 9 quintali di materiale pirotecnico di IV e V Categoria ovvero fuochi d’artificio professionali. La vendita è infatti vietata ai minori di 18 anni,e l’acquisto è consentito esclusivamente a coloro che sono in possesso diporto d’armi o il patentino di fuochino ovvero di autorizzazione temporanea all’acquisto rilasciato dalla Prefettura, requisiti che non appartenevano all’uomo. In entrambi i sequestri tanti e forse troppi i fuochi ritrovati, dai semplici petardi a vere e proprie cipolle, bombe e mortai che avrebbero dovuto allietare e contribuire ai festeggiamenti della notte di Capodanno. Ma che grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine riusciranno invece ad evitare altre vittime, quelle ch puntualmente finiscono all’ordine di cronaca. Una statistica, fatta di morti e feriti che ogni anno regala numeri che fanno paura, dove purtroppo l’incoscienza sembra prevale sul senso civico e il rispetto delle normative ma soprattutto il rispetto verso la vita.

LA LOTTA:
Da San Giuseppe a Somma Vesuviana, passando per Ottaviano. Questi i paesi che ogni anno puntualmente detengono il primato di vendita di botti illegali. Ce ne sono come ogni anno per tutti i gusti. Fischi, mortaretti, fontane luminose ma soprattutto vere e proprie piccole bombe. A pochi giorni dalla notte di San Silvestro nelle strade del vesuviano già sono spuntate le prime bancarelle di botti illegali. Gli stand fuorilegge non sono altro che baracche sorte nel giro di poche ore, messe su senza dare troppo nell’occhio. Il tetto e le pareti le costruiscono con semplici tavole di legno, a volte recuperate tra i rifiuti abbandonati in strada. Sul banco è esposta la merce, in un cassetto i gestori ripongono i soldi. Il mercato sembra non conoscere crisi a guardare la folla che si fa intorno alle baracche. Sono soprattutto giovanissimi a sborsare somme considerevoli per acquistare un petardo. A 11 anni o meno ancora conoscono a memoria nomi e prezzi dei botti, la maggior parte di fabbricazione cinese, ovvero realizzati con involucri scadenti e facilmente deteriorabili. Se è vero che le campagne di sensibilizzazione promosse dalle forze dell’ordine nelle scuole hanno dato i primi frutti, è vero purtroppo anche che a manipolare botti pericolosi continuano ad essere specie i minori. In questi giorni infatti, è partita da Somma Vesuviana la seconda edizione della campagna di sensibilizzazione contro i botti natalizi, carabinieri del Nucleo Artificieri del Comando Provinciale di Napoli grazie al supporto del Comando di Castello di Cisterna ai comandi del Capitano Michele D’Agosto e i carabinieri della locale stazione coordinati dal Maresciallo Semprevivo hanno, in collaborazione con i volontari della Protezione Civile, hanno incontrato gli alunni delle scuole del territorio, educando ma soprattutto raccogliendo esperienze in prima persona di giovani che hanno riportato ferite alle mani e al volto proprio usando questi botti. Caso singolare quello di Ciro, che ha perso tre dita della mano destra dopo aver raccolto per strada un petardo inesploso. Ma purtroppo non è l’unico.Un allarme sociale che grazie alla rete di sensibilità e collaborazione tra le forze dell’ordine e gli organi proponenti potrà evitare come tappa fissa le bancarelle abusive di fuochi.

Giovanna Salvati

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