venerdì 20 Settembre 2024
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Tagli al sociale, associazioni ed Istituzioni a confronto

La crisi economica non ha risparmiato nessuno. Sono innumerevoli le associazioni e le cooperative sociali che lavorano dietro le quinte dell’intero territorio campano e che si vedono gradualmente diminuire i finanziamenti pubblici. Si è passati dai due miliardi e mezzo del 2008 al miliardo e 472 milioni di quest’anno con una riduzione del 58% ma non finisce qui: è previsto per l’anno venturo un ulteriore abbassamento del 76,3% che porterà la spesa annuale complessiva a meno di 350 milioni. Altri colpi ai bilanci sono stati inflitti dagli enti locali e regionali, in debito con le cooperative per 500 milioni di euro. In numeri, sono questi i risultati dei tagli imposti alle politiche sociali dai provvedimenti del Governo ed è per questo che il comitato “Il welfare non è un lusso”, nato tre anni fa dall’unione di oltre 150 associazioni, ha annunciato una forma di protesta così radicale come lo sciopero della fame, nata all’indomani della manifestazione che ha visto sfilare tutte le realtà associative impegnate nel sociale il 14 dicembre per le vie di Napoli. “Le politiche sociali in Campania continuano ad essere marginali pur avendo un ruolo centrale per la sicurezza, l’economia, l’educazione, la legalità e il benessere delle persone” ha affermato Fedele Salvatore del Corcof “E’ da tempo che le organizzazioni si fanno carico di queste di responsabilità pubblica e garantiscono la continuità dei servizi sociali, nonostante gli annosi ritardi nei pagamenti”. Quello di stamattina, però, è stato un risultato di attesa. Le istituzioni presenti al tavolo di confronto con le cooperative sociali, i cui rappresentanti sono attualmente in sciopero della fame hanno saputo dare risposte certe ai problemi sollevati. “Ci si è limitati a rimandare le decisioni ad un altro tavolo che ci auguriamo venga convocato prima di Natale” ha affermato ancora Fedele Salvatore, membro della delegazione del comitato, che ha continuato sostenendo che “è proprio per questo abbiamo deciso che da domani altre cento persone cominceranno lo sciopero della fame, aggiungendosi ai ventuno presidenti e responsabili di cooperative e associazioni che hanno iniziato lunedì scorso”. Mentre la salute degli operatori va perdendosi, dunque, il prefetto di Napoli Andrea De Martino ha chiesto ai rappresentanti di Regione e Comune di convocare un ulteriore tavolo entro 72 ore. “Non abbiamo più tempo per discutere” ha sentenziato il portavoce del comitato, Sergio D’’Angelo, che ha promesso che la vertenza sarà sospesa solo quest’ulteriore tavolo verrà convocato realmente entro le date fissate oggi.

Gennaro Addato

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