venerdì 20 Settembre 2024
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Ottaviano. Il Pd si lamenta nei confronti della maggioranza governativa.Compagnone “Solo assenteismo”, Caldarelli “Dimettiti”

Ottaviano. Partito democratico in bilico: nel circolo politico del paese si avvertono piccole scosse di terremoto governativo. Che la maggioranza del paese non stesse attraversando un buon periodo lo si era già toccato con mano nell’ultimo consiglio comunale dei giorni scorsi, dove per la prima volta dopo mesi, la maggioranza del primo cittadino Mario Iervolino, non aveva dimostrato la compattezza e la sicurezza in più punti astenendosi dal votare alcuni punti all’ordine del giorno. Piccoli segnali che hanno però senza dubbio evidenziato qualche “piccola incomprensione” che già si respirava nei corridoi del palazzo municipale. Ma che ora, anche nel circolo locale del Pd, emblema della grinta e della determinatezza dei tanti giovani che ne avevano fatto un vero e proprio cavallo di battaglia, sottolineando un forte predominio locale, si respiri il malcontento, senza dubbio non giova alla poltrona cittadina. A lamentarsi di come si operi, o meglio di come non si opera, all’interno del Partito Democratico di Ottaviano è proprio un giovane del direttivo locale, nonché segretario dei giovani democratici che proprio sul sito del partito decide di lanciare il suo appello “Ci siamo sempre distinti nel paese per due fattori principali: la presenza sul territorio e la possibilità di confronto con i gli esponenti politici – si foga il giovane Riccardo Compagnone – Questi due fattori hanno permesso, insieme ai candidati, al Partito Democratico di essere il primo partito di Ottaviano portandoci cosi ad amministrare per la seconda volta. E’ importante quindi, mantenere sani i due fattori, rispettando in primis la cittadinanza che ha votato per questo partito e per gli stessi membri che ne fanno parte. Da tempo a questa parte il Partito Democratico di Ottaviano è fermo proprio su quei due pilastri che hanno reso importante questo partito sul territorio – incalza Compagnone – la sede del Partito Democratico è aperta solo nei giorni in cui si svolgono le riunioni del direttivo, dei Giovani Democratici e una volta a settimana per degli amici che passano una serata in compagnia. Naturalmente, si escludono da questo ragionamento i periodi che precedono un qualsiasi elezione”. Ma poi ecco scagliarsi contro gli stessi amministratori, compagni di partito “Ancora più grave, è il problema che sta attraversando il nostro partito dipeso proprio dalla mancanza di confronto con gli esponenti politici – spiega il segretario – durante le riunioni del direttivo non viene quasi mai raggiunto il numero legale per prendere delle decisioni, tanto da indurre il segretario a convocare una riunione in seconda convocazione in modo da derogare il principio del numero legale di membri presenti, gli assessori quasi mai partecipano a queste riunioni e quasi mai rendono partecipi gli organi e i membri del partito della loro agenda politica. Punto cruciale per il rispetto del regole e per la progettualità del partito stesso, le decisioni prese, in seconda convocazione appunto, sono spesso derogate dai consiglieri stessi che partecipano alle riunioni. Con presentazioni di documenti, emendamenti, votazioni e astensioni “ad personam”, inoltre ci sono, ancora oggi, dei Consiglieri tesserati nel Partito Democratico che rappresentato liste civiche esterne durante il consiglio comunale, esiste un problema di comunicazione tra Consiglieri , tra Consiglieri e Assessori e tra essi e il partito, e questo nel 2010 non è affatto un ottimo segnale. Insomma, questa “fotografia” del Partito Democratico di Ottaviano mi fa credere che c’è un problema politico serio che va affrontato al più presto con il sindaco, gli assessori e tutti i tesserati”. Un appello chiaro che il giovane democratico lancia alle istituzioni, al sindaco in primis che da sempre, come cavallo di battaglia si è sempre distinto per il suo “confronto diretto con i cittadini”. Un panorama politico, quello che si sta delineando in questi ultimi giorni che inevitabilmente suggerisce un pizzico di malcontento nel piccolo governo locale. Colpi bassi ed inaspettati prima con la mancata votazione in consiglio di alcuni punti da parte della maggioranza, poi con la querela archiviata per il consigliere di minoranza Caldarelli che aspetta che il primo cittadino mantenga la promessa dimettendosi ed ora con lamentele che arrivano dalla stessa creatura politica che lo stesso sindaco aveva creato.

Giovanna Salvati

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