L’Ordine del Giorno proposto da Bianca D’Angelo, sottoscritto da tutti i capigruppo consiliari, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania.
La stessa Bianca D’Angelo sottolinea: «Gli Scavi Archeologici di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia sono patrimonio dell’UNESCO per il loro valore di testimonianza della vita quotidiana e urbana nella civiltà romana e sono una risorsa da tutelare e valorizzare con l’ impegno di tutte le Istituzioni, dalla Comunità europea al Governo nazionale, dalla Regione ai Comuni che includono nel proprio territorio i siti.
Il sito di Pompei è tra i più importanti al mondo ma rischia di non resistere al tempo e all’incuria. Come è noto l’ennesimo scempio è avvenuto il 6 novembre scorso con il crollo della Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, nota anche come Domus Gladiatori, struttura risalente agli ultimi anni di vita della città romana prima che l’eruzione del 79 d.C. la seppellisse.
Il Commissario UE Hahn, responsabile per la politica regionale della Comunità Europea, per il tramite di parlamentari europei campani, ha confermato che i testi che regolano gli interventi della politica di coesione, ed in particolare il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, nelle regioni della Convergenza, prevedono la possibilità di investire per la protezione, la promozione la conservazione del patrimonio culturale. In particolare, il Quadro Strategico Nazionale dell’Italia per il 2007-2013 prevede – tra i suoi obiettivi strategici – la promozione delle risorse culturali e naturali. Ci sono due programmi operativi che possono in linea di principio cofinanziare investimenti in questo ambito: il programma operativo della Regione Campania che include la priorità “Sviluppo sostenibile, e attrattori culturali e turistici” ed il programma operativo inter-regionale “Attrattori culturali e naturali e turismo”. Pertanto la Regione, attraverso la Giunta, deve porre in essere tempestivamente ogni azione utile per utilizzare risorse comunitarie per il ripristino della Domus dei Gladiatori».
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