“Sì, faccio la escort. Lo faccio per non morire di precariato”.
Antonella ha 26 anni, vive a Ottaviano: guadagna bene, veste meglio. Elegante e sexy, bionda mozzafiato, con una laurea in Scienze della Comunicazione in bacheca.
Quando ha deciso di iniziare questa professione?
“Questa estate. Ero ad una festa in un locale di San Giuseppe Vesuviano, una mia amica mi ha presentato alcune persone tra le quali una signora, la moglie di un medico, che ha passato tutta la serata ad ascoltarmi. Le ho parlato di me e delle mie difficoltà economiche e lei mi ha offerto il lavoro”.
Non un lavoro qualsiasi, ovviamente. Come ha reagito?
“Nessuna reazione particolare. Del resto ho avuto l’impressione che dovessi fare semplicemente da accompagnatrice. Niente di obbligatorio. Certo, se fossi andata oltre, avrei guadagnato meglio. Ora lo considero un lavoro come tanti. Mi dà soldi. Ufficialmente sono una hostess”.
Ci puo’ raccontare un incontro tipo?
“Mi contattano di pomeriggio e mi elencano gli appuntamenti della serata richiesti dai clienti: feste, cene di lavoro, compleanni o richieste di compagnia. Sono io a scegliere dove e con chi andare, certo, anche in base a quanto pagano e alle ore del lavoro. Di solito preferisco incontri nel vesuviano per una questione di comodità ma spesso vado anche a Napoli e Sorrento”.
I clienti li conosce prima?
“Sì, so chi sono. O almeno so il cognome e la professione. Qualche volta mi è capitato di uscire con personaggi pubblici noti qui nell’area Vesuviana, però abbiamo una regola da rispettare: quella di non raccontare mai quello che facciamo e sopratutto con chi, è una forma di discrezione per me e per chi trascorre la serata con me”.
Per personaggi noti lei intende personaggi pubblici?
“Sì. Spesso sono stata l’accompagnatrice di molti politici locali, sindaci o consiglieri. Altre volte di imprenditori. Quasi tutti sposati. Ma io sono una tomba. Ciò che posso dire è che mi accorgo che si tratta di persone infelici, che cercano tranquillità e amicizia”.
Cioè niente sesso con i vip?
“Non ho detto questo. La maggior parte delle volte si finisce a letto, ma ci sono anche serate nelle quali faccio semplicemente l’accompagnatrice. Di solito quando finisco a letto è perché il cliente mi piace, magari fisicamente, magari caratterialmente”.
Cosa le chiedono in quel caso?
“Dipende, in ogni caso non sono mai obbligata. A volte sono io che provoco qualche rapporto un po’ più spinto. Molti uomini hanno poca fantasia”.
Quanto guadagna?
“Anche questo dipende. In media incasso 900 euro per cinque ore di lavoro se il contatto è diretto, 500 se invece mi contatta l’agenzia. Solo un cliente affezionatissimo mi regala qualche extra”.
I suoi genitori sanno del suo lavoro?
“Assolutamente no. Non me ne vanto. La mia è un’esigenza, perché il lavoro non c’è, se non part-time, e per pochi mesi. Certo, continuo a cercare un impiego serio”.
Ha iniziato anche sull’onda del clamore mediatico iniziato con Patrizia D’Addario?
“Forse sì, forse no. Però a volte ci penso a quella storia”
Che idea s’è fatta?
“Berlusconi ha il suo fascino, ma fisicamente sono meglio i miei amici del vesuviano”.
Consiglieresti ad altre tue amiche questo lavoro?
“C’è un aspetto positivo: conosci tante persone, bella gente ed entri in un bel giro. Ovviamente non bisogna considerarsi donna-oggetto anche se è una professione che può apparire senza molta dignità. Basta essere sempre vigili”.
Lei è fidanzata?
“Non voglio legami perché non voglio mancare di rispetto al mio uomo”.
Giovanna Salvati
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