DA METROPOLIS DEL 6 NOVEMBRE
Nola . Bloccata in casa dalla burocrazia. E’ la storia di Carmela Tortora, una donna di 55 anni, affetta da una grave disabilità motoria e di sua madre Annunziata Monaco di 79 anni che lotta per la salute della figlia contro un cumulo di carte bollate. Le due donne vivono, dal 1985, al terzo piano di un palazzo al rione Gescal di Nola da tempo hanno chiesto la realizzazione di un ascensore che permetterebbe a Carmela di raggiungere un Centro di riabilitazione. Ad occuparsi della vicenda l’associazione “Amici del marciapiede” ha scritto al presidente al sindaco di Nola, al presidente dell’I.A.C.P. di Napoli e al Difensore Civico di Nola.
“La signora Monaco ogni giorno è costretta, nonostante l’età avanzata, ad aiutare la figlia a scendere e salire le scale (oltre 70 scalini, essendo l’appartamento ubicato al terzo piano)”, scrivono nella loro nota, “Spesso è aiutata dagli altri condomini, sensibili al problema ed alle difficoltà della figlia. Tutto questo avviene, nonostante che l’edificio – fin dalla costruzione – abbia già la predisposizione per l’installazione dell’ascensore, installazione che poteva avvenire da tempo con pochi milioni di lire dell’epoca. Senza contare che la maggior parte degli edifici del rione Gescal sono provvisti di ascensori”.
Infatti l’associazione segnala il caso della signora Tortora come il più emblematico, ma sottolineando che il disagio riguarda anche altre famiglie che vivono nel rione Gescal. Del caso “Gli amici del marciapiede” si erano occupati già due anni fa, nell’ottobre del 2008, ma senza ottenere risultati. “Il responsabile tecnico dell’I.A.C.P. si impegnò a risolvere il problema nel giro di pochi mesi”, aggiungono, “Sono trascorsi due anni e nulla è cambiato. Nel frattempo anche le condizioni di salute della signora Monaco si sono aggravate e la figlia non può essere sottoposta agli accertamenti sanitari in day hospital di cui ha bisogno per una grave patologia di cui è affetta da anni a causa delle insormontabili barriere architettoniche. Pertanto si chiede, ai sensi della legge 241/90, con risposta scritta, ai destinatari della presente, di conoscere i motivi del grave ritardo dell’installazione dell’ascensore nell’edificio richiamato, nonostante i continui solleciti sia dell’ufficio delle politiche sociali del Comune di Nola che degli assegnatari”. Adesso la risposta spetta alle autorità cui è indirizzata la missiva, sperando che anche stavolta non sia la burocrazia farraginosa a bloccare ancora la vita di Carmela.
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