Sant’Anastasia. Festeggiare i 200 anni dalla istituzione del Comune di Sant’Anastasia e far riappropriare i cittadini del loro senso di identità. Un concetto alla base dei festeggiamenti che sono cominciati ieri con la presentazione del logo del bicentenario e del programma di 8 mesi di festeggiamenti e che si chiuderanno il prossimo 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica e 150 anniversario dell’unità d’Italia.
A presentare l’evento una conferenza, alla quale hanno preso parte il sindaco, la giunta, il giornalista Ermanno Corsi, il direttore artistico Luigi De Simone, e il comitato tecnico composto dalla docente Lucia Aiello, il politico Luigi Cautiero ed il commerciante Francesco Magnetta. “Il momento è solenne, entusiasma, emoziona ed appassiona”, ha detto De Simone, “abbiamo reclutato per l’evento, politici, amministratori, funzionari, la società civile, vogliamo far rivivere l’orgoglio dell’appartenenza, abbiamo voluto un programma che durasse mesi nel quale ci accompagneranno le giovani generazioni, ecco perché abbiamo coinvolto la scuola, dobbiamo ritrovare i valori dell’essere comunità. Le manifestazioni avranno carattere diverso, religioso, politico, amministrativo, dobbiamo ricordare le persone che hanno fatto la storia del nostro paese, abbiamo necessità di riscoprirle e farle conoscere ai giovani e confrontarci con loro. Poi ci sarà il momento del Natale, delle figure religiose che hanno reso importante Sant’Anastasia e poi a maggio avremo spazio per la cultura. Il popolo anastasiano è italiano, è come l’Italia anche questa è terra di poeti e scrittori, tanti anastasiani hanno fatto pubblicazioni di rilievo che hanno varcato i confini locali e molto è finito nel dimenticatoio, noi li riproporremo. Concluderemo tutto il 2 giugno, vogliamo sognare di essere una collettività orgogliosa, viva, capace anche di scontrarci , ma tenendo in vista il bene comune”.
Emozionato, per sua stessa ammissione anche il sindaco Carmine Esposito. “Si tratta di un momento emozionante”, ha spiegato, “poche volte come comunità siamo riusciti a mettere in piedi manifestazione che coinvolgono tutti: scuole, politici, cittadini. L’orgoglio dell’appartenenza è un dato cui dobbiamo fare riferimento e lavorare tutti insieme per renderlo reale. Tutti devono sentire, a qualsiasi livello e qualsiasi ruolo, il senso di appartenenza solo se ci sentiamo parte della strada che calpestiamo e sentiamo con forza i ruoli che interpretiamo possiamo fare bene”.
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