venerdì 20 Settembre 2024
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Ottaviano/San Giuseppe. Focolai di protesta antidiscarica superano il confine e si spostano/ I video

San Giuseppe Vesuviano/Ottaviano. La protesta contro la discarica nel Parco del Vesuvio di Terzigno raggiunge anche San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano. E cosi da ieri mattina presidi di manifestanti continuano a gridare il loro no contro l’apertura di una seconda discarica. Focolai di protesta “pacifica” sottolineano i cittadini, hanno preso vita in via San Leonardo, via Fontana, via Lavinaio e via Recupe, arterie principali delle due cittadine. I due Comuni sono “chiusi per lutto”, diventate in poche ore vere e proprie “città fantasma”. I commercianti hanno abbassato le serrande e affisso cartelli di solidarietà verso chi protesta, ma non si sa fino a che punto il gesto è stato spontaneo: c’è chi parla di un gruppo di ragazzini in motorino, intenti a imporre ai negozianti la chiusura dei negozi. Panico anche nelle scuole: i genitori sono venuti a prendere i figli per portarli via. Tutti si sono barricati in casa, presi dalla paura. Ma a sfatare ogni preoccupazione sono gli stessi manifestanti che spiegano “non vogliamo far male a nessuno – spiega il sign. Giuseppe – siamo qui in modo pacifico senza far male , non stiamo dando fastidio ma vogliamo solo che Berlusconi e le autorità ci ascoltino, non possiamo permettere che i nostri figli continuino a sopportare tutto questo, c’è il nostro futuro, il loro futuro e se una discarica si deve fare la facessero ad Arcore”. Con rabbia ma anche con occhi velati, cercano di difendere a tutti i costi la loro terra, la loro dignità, le loro occupazioni. Cassonetti riversati lungo tutta la cittadina,strade deserte e volti fantasma che con sciarpe in volto percorrono il paese. Ad Ottaviano i negozianti hanno chiuso le proprie attività per “protesta discarica” si legge sulle serrande chiuse.

“Io sono una semplice mamma – commenta Lucia – non voglio che i miei figli respirino quest’aria cosi sporca, ma non posso nemmeno accettare che c’è chi ci guarda dai balconi come fossimo pupazzi. Stiamo protestando per i diritti di tutti, anche di chi passa oltre e ci guarda con pietà”. A via San Leonardo, sulle mura della chiesa striscioni inneggiano contro Bassolino e la Iervolino, ma anche con un appello a fermare questo scempio che ha portato nel giro di qualche mese ad un aumento dei tumori “Mi vergogno di essere di questo territorio – grida il giovane Aniello – non possono continuare a rovinarci, e poi dicono che una madonnina doveva essere tolta perché il cemento rovinava le barriere del parco? E i rifiuti cosa fanno?”. In via Recupe, angolo di via Zabatta lo scenario è ancora più disastrante: bambini portano a spalla cuscini, materassi, pezzi di poltrone , anche loro, con quel velo di innocenza si impegnano a gridare no. Nella serata i manifestanti hanno occupato anche la circmuvesuviana di San Leonardo, focolai sui binari, e sino a questa notte candele e fiaccolate per le strade cittadine: silenzio, preghiera e speranza.

Giovanna Salvati

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