San Giuseppe Vesuviano. Troppa microcriminalità per le strade cittadine e all’indomani della notizia dell’omicidio di Giuseppe Pizza e l’appello al Prefetto di Napoli da parte del primo cittadino Antonio Agostino Ambrosio per potenziare i controlli sul territorio, anche i cittadini si schierano contro i ragazzi “ro’ seminario”. Sembrano esplose tutta in una volta le proteste contro i giovani che di giorno e di notte, in modo costante popolano le strade sangiuseppesi ed in particolari quelle di via Croce Rossa e piazza Garibaldi. Ragazzini tra i 16 e 15 anni, che senza grossi strumenti e mezzi, passano le ore sui muretti delle strada “ a dare fastidio” almeno come commentano i negozianti “doveva scapparci il morto per far attirare l’attenzione su questi teppistelli – spiega il proprietario di un ingrosso tessile di via Croce Rossa – non puoi permetterti di alzare nemmeno la voce e sgridarli altrimenti o ti investono con il motorino o ti intimoriscono alzando le mani. Non credo che non ci sia nessuno che abbai visto chi ha potuto uccidere o dar fastidio a Giuseppe, quei ragazzi stanno di notte e di giorno la fuori, con la pioggia e il sole”. “Spesso – continua un altro negoziante – la sera fanno anche gare con i motorini e le macchine e poi li inseriscono su internet, è inaccettabile tutto questo, spesso fuori le serrande troviamo scritte con bombolette o vetri frantumati”. Il gusto di dar fastidio ma ancora per poco. La morte di Giuseppe Pizza, il 28enne ucciso a pugnalate domenica notte dopo una lite per tamponamento sembra aver acceso i riflettori sul territorio e proprio durante le indagini,che continuano sempre più decise, tanti gli elementi che hanno regalato uno scenario fatto di personalità e atteggiamenti che presto vedranno la repressione. Nel frattempo nulla ancora di deciso e certo sembra essere emerso dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo di Torre Annunziata, ai comandi del Capitano Luca Toti, sull’omicidio del giovane. Altri giovani sono stati fermati e ascoltati e i dettagli per ricostruire l’intera vicenda sembrano spuntare ogni secondo di più. Piccoli pezzi di un puzzle che si compone ma nel frattempo a lanciare un appello disperato sono i familiari di Giuseppe. La sorella Matilde lancia un appello disperato, in lacrime “trovate l’assassino di mio fratello”. A trascorrere ore incubo, in questi giorni infatti sono proprio i familiari di Giuseppe, le sorelle, mamma Paola e papà Giovanni che non riescono a trovare la rassegnazione. Nel frattempo proprio nel pomeriggio di ieri, un amico di famiglia ha spiegato “la situazione è molto critica, si cerca di aiutare i genitori ed in particolare il padre di Giuseppe a darsi forza, ma non potranno rassegnarsi sino a quando non ci sarà un nome di un colpevole”. Ed è quel colpevole che stanno cercando di identificare i carabinieri in queste ore purtroppo non trova ancora un nome. Nel frattempo nel tardo pomeriggio di ieri altri due giovani sono stati fermati ed ascoltati e la verità sembra essere vicina. Un giallo che non sembra mai terminare e un dolore troppo grande da superare per la morte di un giovane sulla cui vita luci ed ombre sembrano alternarsi.
Giovanna Salvati
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