“Le falde che si trovano nei rilievi carbonatici della Campania sono in genere in buone condizioni. Gran parte delle falde acquifere della Piana Campana è contaminata da nitrati”. Lo ha affermato Alfonso Corniello, Ordinario di Idrogeologia presso il Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale della Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, intervenuto al Convegno promosso dall’Ordine dei Geologi della Campania, che si è svolto a Napoli sul tema: “Approccio multidisciplinare allo studio dell’Idrodinamica sotterranea e dei fenomeni di contaminazione degli acquiferi”.
In Campania non vi sono problemi per quanto riguarda la potabilità dell’acqua in quanto la maggior parte degli acquedotti è alimentato da falde idriche non contaminate delle montagne della dorsale appenninica.
Nelle zone di pianura, invece, dove sono maggiormente sviluppate le attività agricole, industriali e civili, come ad esempio nella Piana Campana ed in quella del fiume Garigliano, c’è un inquinamento molto diffuso da nitrati ed altre sostanze come ferro, manganese e fluoruri. Nella piana del fiume Sarno la situazione è meno compromessa e lo è ancora meno nella zona del fiume Sele.
Secondo Fulvio Celico, Ordinario di Idrogeologia presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio dell’Università del Molise, oggi, però, abbiamo a disposizione strumenti conoscitivi superiori a quelli di qualche hanno fa per gestire e proteggere meglio le risorse idriche, ottimizzando così la gestione degli acquiferi e prevenendo fenomeni di inquinamento.
“Da sempre l’Ordine dei Geologi della Campania – ha affermato Giuseppe Doronzo, Segretario dell’Ordine – ha posto attenzione sulla risorsa acqua anche riguardo un corretto assetto del territorio e la lotta contro la siccità, anche tramite la divulgazione a tutti i livelli delle valutazione delle risorse idriche sotterranee e l’attuale utilizzazione”.
Continuerà, inoltre, il programma di formazione che lo stesso Ordine ha messo in atto su queste tematiche per perseguire l’obiettivo di far comprendere, in tutti i tavoli tecnico/politici, la centralità del geologo nella conoscenza dei rischi geologici.
Felicia Liguori
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