Piazzolla di Nola. Da un lato l’ultimo saluto tra la rabbia dei familiari, lo strazio di una famiglia che questo pomeriggio dovrà dire addio ad proprio angelo e cercare la lenta rassegnazione. Sull’altro fronte le ricerche dei carabinieri che s’intensificano e che in queste ore continuano a dare la caccia ai killer che hanno ucciso con una pugnalata al cuore il giovane Giuseppe Pizza dopo una lite per tamponamento verificatasi domenica sera in Via Croce Rossa a San Giuseppe Vesuviano. Il cerchio si stringe e i carabinieri sembrano avere buoni elementi per cercare in queste ore di dare un nome ad un volto assassino, ma forse più di uno, che in quelle immagini svelano una sequenza agghiacciante. Nel frattempo questa mattina il rilascio della salma del giovane Giuseppe, che sottoposto ad esame autoptico ha visto il medico legale confermare la morte sul colpo. Una vicenda assurda, un episodio che ha sconvolto un intera cittadina e ancora di più squarciato la serenità di una famiglia perbene, che ora dovrà andare avanti con un pezzo in meno. La morte di un figlio quanto dolore può causare? Tanto, quanto la rabbia che è esplosa da parte degli amici che gridano alla vendetta. “In galera quel bastardo” hanno continuato nel pomeriggio di ieri gli amici di Giuseppe. In via Costantinopoli al civico 152 le visite ai familiari si sono inoltrate sino a notte fonda. E questa mattina lo strazio continuerà. Il corpo del giovane 28enne verrà rilasciato alla famiglia alle ore 10,00 dall’Ospedale II Policlinico di Napoli, dove era stato portato dopo il decesso. Il medico legale nel pomeriggio di ieri ha effettuato l’autopsia che ha confermato la morte per l’agghiacciante pugnalata la cuore. Le altre due ferite da taglio, sulla scapola e sul braccio destro, segno evidente che Giuseppe abbia cercato di difendersi prima di ricevere il colpo fatale al cuore. Meno di un secondo e a terra, senza vita, senza possibilità di scampo, solo un grido, l’ultimo, agonizzante e la giovane vita è stata spezzata. Giuseppe era uscito da casa dopo una serata tranquilla con gli amici, l’ultimo giro prima di fare rientro. L’ultimo in ogni senso. Era al volante della sua Mercedes grigia Classe A, lui operaio in una fabbrica di conserve di Acerra. Durante il percorso, da piazza Garibaldi e via Croce Rossa, luogo del delitto, un tamponamento con un’altra autovettura. Ne scaturisce una lite. Poche parole. Giuseppe cerca di stemperare i toni. Ma l’assassino non ci sta. Lo aggredisce. Alza la voce. Estrae un coltello dalla tasca e lo colpisce. Con una rabbia funesta sferra tre colpi. Due lo feriscono al braccio. Il terzo gli consegnerà la morte. I killer non esitano nemmeno dinnanzi al corpo di Giuseppe inerme, senza vita, e si danno alla fuga. Sembra essere questa la scena che, grazie alle immagini di un esercizio commerciale, adiacente al luogo del delitto, stanno in queste ore sotto la lente acuta e meticolosa dei carabinieri del Nucleo Operativo di Torre Annunziata, coordinati dal Capitano Luca Toti, in collaborazione con i carabinieri della locale stazione ai comandi del Maresciallo Antonio Prete e il Vice Giuseppe Sannino. Ore decisive che finalmente potranno dare una chiara spiegazione a quanto accaduto, un nome alla mano omicida e presumibilmente al suo complice. Le ricerche infatti sembrano stringersi intorno ad alcuni giovani e l’attività investigava sembra continuare senza sosta. Nel frattempo questo pomeriggio alle 16,oo nella chiesetta dell’Immacolata di Piazzolla di Nola, l’ultimo saluto al giovane che con il suo ultimo sorriso, impresso nella sua foto, rimane una spina nel fianco atroce da digerire per una delle morti più illogiche ed irragionevoli.
Giovanna Salvati
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