Sant’Anastasia. Rispondono con i numeri, i dati, le delibere, alle polemiche dei giorni scorsi, alle accuse che gli sono piovute addosso dal Pd. L’ennesima conferenza stampa di questa lunga e tormentata settimana politica a Sant’Anastasia è stata organizzata dai capigruppo consiliari di maggioranza. A prendere la parola per prima è Annarita De Simone del Pdl. “Nell’ultimo consiglio comunale siamo passati per carnefici, ma siamo stati noi le vittime”, ha esordito, “bistrattati da un novello Cicerone dell’opposizione che ha reguardito sia me che un altro consigliere dicendoci di stare zitti. Anche io nell’ultima seduta ho presentato una relazione che meritava una risposta da parte dell’opposizione, devo dedurre che loro corono dietro pettegolezzi e risse piuttosto che confrontarsi sui problemi seri della città. E’ vero che molti di noi sono matricole, ma dotati di buona volontà. Ognuno di noi si sta occupando di un particolare argomento e situazione e sta lavorando dando il massimo di sé, abbiamo migliorato, insieme al sindaco, il trasporto scolastico, la riqualificazione delle antiche piazzette (piazza Siano, piazza Trivio, Sant’Antonio, ndr), il cui degrado è stato sotto gli occhi di tutti, in commissione Ambiente abbiamo stilato un regolamento per il decoro urbano. Stiamo ricostruendo anche il partito che ormai non esisteva più, stiamo dando la nostra impronta politica all’amministrazione sapendo che alle spalle ci sono i partiti”. Sull’ultima seduta consiliare si esprime anche Giustina Maione, capogruppo della Lista Arcobaleno. “In quell’assemblea sono arrivate solo interrogazioni, direi anche provocazioni, che denotano chiaro ostruzionismo. Tra i consiglieri di minoranza ci sono dei candidati sindaco che in campagna elettorale hanno presentato programma che era volto alla crescita del paese, eppure pare che l’unico obiettivo sia sminuire il nostro lavoro. Non arrivano proposte, finora le nostre azioni sono evidenti, non c’è neanche bisogno di elencarle. Devo però ribadire che quotidianamente affrontiamo i problemi della città e cerchiamo, nel limite del possibile, di risolverli”. A ricordare il rispetto per le istituzioni ed il ruolo del consiglio comunale è il capogruppo del Nuovo Psi, Saverio Ceriello: “In questo consiglio comunale abbiamo toccato il fondo. Siamo stati continuamente attaccati e a tratti mortificati, considerato che i candidati sindaco avevano programmi altisonanti perché non fanno una vera opposizione collaborando con la maggioranza, invece cercano solo di farci lavorare male. Andiamo avanti per la nostra strada, abbiamo gli indirizzi e la capacità. Auspicavo soltanto che chi fa politica da 50 anni rispettasse il posto in cui si fa politica: il consiglio comunale”. Ma tocca poi a Mario Gifuni de La Destra prendere le carte degli anni passati di amministrazione e ricordare gli errori del passato ai quali l’attuale amministrazione sta ponendo una soluzione:“Nel 2005 fu siglato un protocollo d’intesa tra la Gori e il Comune che stabilì che sarebbe stato realizzato un serbatoio all’Olivella e non è stato fatto, e ora pongono un’interrogazione a riguardo in consiglio comunale, l’ex sindaco Iervolino e il funzionario preposto che firmò allora ci devono dire perché non è stato fatto. Noi stiamo cercando di proiettare il paese nel ventunesimo secolo, non abbiamo un palazzetto dello sport, un parco giochi per bambini, i Pip, e non c’erano neanche i regolamenti per attuare commissioni consiliari, che sono il sale della democrazia. Ci sono sette componenti della minoranza che hanno governato il paese in passato, già nel 1996 si stabilì che le aree Pip sarebbe sorte in via Romani e via Pomigliano. Appena ci siamo insediati sono andato in Regione per chiedere notizie a riguardo, mi è stato risposto che deve essere presentata la valutazione impatto ambientale, incarico dato sempre ai soliti noti, è arrivato in Regione ma poi nessun politico si è preoccupato di seguire la pratica. Non esiste un regolamento per assegnare i lotti siamo ancora a zero”. E poi Gifuni si è concentrato sui costi della politica paragonando gli stipendi mensili delle giunte del passato. “Ci hanno criticato perché abbiamo pagato una consulenza legale 5mila euro per un parere sull’Amav, devo dirvi che l’esecutivo Pone guadagnava mensilmente 11852, 68 euro, quella Iervolino 10,070 euro ai quali si aggiungeva l’indennizzo dato ad un’azienda di 9331 euro all’anno come mancati oneri di produzione, la giunta Esposito costa 7181, 33 euro. Ci possiamo permettere quindi di usare 5mila euro in consulenze. Per anni hanno utilizzato il direttore generale, 2003,2004, 2005 che guadagnava 5337 euro lordi al mese, eppure non hanno mai chiesto una relazione sulla sua produttività. Non possiamo certo fermare le calamità, ma siamo pronti ad un confronto serio e costruttivo sui temi che interessano alla comunità”.
Ultimo a prendere la parola Lello Abete, il presidente del consiglio. “Mi accusano di non essere super partes”, ha spiegato Abete, “dovrebbe dirmelo la maggioranza, considerato che ho concesso alla minoranza di parlare per due ore e mezzo senza toccare un argomento serio e attinente al consiglio comunale. Nel Pd ci sono due ex presidenti del consiglio (Giovanni Barone e Carmine Esposito, ndr) mi dicano loro che cosa avrei dovuto fare, in un momento in cui gli animi si sono scaldati ho sospeso la seduta. Credo che si siano sopravvalutando molte cose, pretestuoso parlare di pizzini politici o di climi infuocati. Gli chiedo di collaborare, ai cittadini le discussioni tra sindaco e consiglieri comunali interessano poco, i cittadini aspettano lo sviluppo del paese”.
A criticare Abete era stato Esposito: “La gestione dell’assemblea da parte del presidente del Consiglio è totalmente inidonea. Non ha nessuna preparazione specifica, vive in subordinazione al sindaco. Non mi è mai capitato di vedere un sindaco che tira via il microfono al presidente per urlare improperi contro un consiglieri, inadatto al ruolo che riveste”.
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