venerdì 31 Gennaio 2025
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Boscoreale. Spacciava sotto la protezione di Padre Pio

Boscoreale. Da operaio incensurato, poco più che ventenne a spacciatore. Aquino Giovanni, di San Giuseppe Vesuviano è stato arrestato ieri sera mentre vendeva droga sotto “la protezione di Padre Pio”. E’ l’ennesimo caso di illegalità, nonostante l’impegno proficuo e costante delle forze dell’ordine, ma una scena ormai già vissuta, e chissà ancora quante volte ancora da vivere in un territorio vesuviano, ma soprattutto in quelle che oggi rappresentano le strade dello spaccio,del mercato della droga che vale a volte più di qualsiasi altra scelta che un giovane ventenne potrebbe intraprendere. E cosi, Giovanni Aquino classe 90,da qualche mese aveva deciso di dedicarsi ad un’attività lavorativa decisamente più redditizia, ma anche più pericolosa e completamente ai limiti della legalità, quella che ieri lo ha visto finire in manette durante un controllo dedito al contrasto del traffico di droga da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torre Annunziata. Il giovane si trovava in via Aquini, zona periferica di Boscoreale e proprio per questo piazza preferita dai spacciatori perché ritenuta strategica. Almeno fino a ieri. Seduto sul muretto il 20enne aspettava i suoi acquirenti. A notare Aquino è stata una volante degli uomini del Capitano Luca Toti, che in quel momento controllava la zona. Pochi istanti per capire che il giovane era in attesa di clienti. Con molta accortezza e scaltrezza i militari hanno atteso che il giovane fosse avvicinato dal primo cliente e dopo qualche minuto la scena h confermato quanto sospettato: due uomini si avvicinano a lui, prima sostano qualche istante con la propria auto, lo salutano. Parcheggiano qualche metro più avanti e scendono, pochi passi, Aquino gli consegna una busta ma con quel gesto guadagna anche le manette. A seguire la scena ed intervenire tempestivamente i due militari che fermano i due acquirenti e mettono fine, cogliendoli in flagranza di reato, allo smercio di droga. Cinque dosi di marijuana, per un totale di circa 15 grammi, altre tre dosi nascoste nel volante dell’autovettura del 20enne. Durante la perquisizione infatti, gli uomini del Nucleo Operativo hanno ritrovato all’interno dell’auto, una Seiecento di colore celeste, (di proprietà della sorella di Aquino) al posto del normale aiberg, altre dosi di marijuana. Inoltre sempre durante la perquisizione i carabinieri hanno ritrovato la somma complessiva di 700 euro, provento dell’attività illecita. L’uomo è stato tradotto al carcere di Poggioreale e per il rito direttissimo a confermato il fermo con una pena patteggiata di due anni e otto mesi agli arresti domiciliari e una multa di 12mila euro. Quello che però emerge è l’ennesimo campanello d’allarme di un mercato, quello della droga, sul quale mettere la parola fine sembra impossibile. Lo dimostra, secondo quanto sottolineato dall’attività investigativa condotta, che il giovane Aquino rappresenta solo uno delle tante giovani leve che vengono avvicinati quotidianamente dai clan della zona: prede appettibili perché giovani, incensurati ed insospettabili ma soprattutto perché desiderosi di indipendenza economica, ma che come in questo caso, si ritrovano a dover bruciare tappe, dignità e soprattutto la propria giovinezza.

Giovanna Salvati

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