Liveri. Tanti sogni e tanta voglia di vivere, ma sopratutto una grande promessa del calcio giovanile che è finita per macchiare di sangue, il suo, l’asfalto cruente e caldo in una sera di Agosto. A perdere la vita , questa volta, è stato un altro giovane, giovanissimo, Angelo Vecchione di appena 19 anni, scaraventato al suolo mentre era in sella alla sua moto, vittima della strada, vittima di una distrazione, vittima innocente di una strada che non fa altro che mietere continue vittime. E cosi, la scorsa notte, il destino ha deciso per Angelo, l’epilogo quello più crudele: morto sul colpo travolto col suo scooter da un’automobile guidata da una giovane donna, di 37 anni, originaria di Liveri. Teatro della vicenda la strada provinciale,arteria principale che collega San Paolo Belsito e Lauro, località dell’avellinese. Angelo, in sella a quella moto non era da solo. Aveva trascorso la serata con una sua amica, di 18 anni, e la stava riaccompagnando. Era da poco passata la mezzanotte, Angelo che viveva a Marzano di Nola, era sul suo scooter, una Yamahaa grigia. Procedeva a velocità moderata “non gli piaceva correre” ha commentato chi lo conosceva. Avrebbe accompagnato la sua amica e poi dritto a casa. Ma Angelo a casa non ci è mai ritornato. Sul tratto di strada, è stato completamente speronato da un’autovettura, guidata da una donna che ha invaso la sua carreggiata. E’ stato subito scontro frontale. Angelo ha cercato di frenare per attudire il colpo, ma la sua moto si è trasformata in un razzo incontrollabile. E’ balzato completamente dalla moto cadendo a qualche metro di distanza. Per la sua amica stessa sorte, ma il colpo è stata meno forte. Angelo le ha fatto da scudo. Tempestivamente sul posto si sono riversati i residenti della zona che hanno udito il forte boato dei freni stridenti sull’asfalto e dell’impatto crudo. Immediatamente i due sono stati trasportati all’Ospedale Santa Maria la Pietà, ma per Angelo già nulla lo avrebbe riportato in vita: troppe le lesioni alla testa e interne. Per la giovane ragazza invece, tuttora ricoverata in ospedale in prognosi riservata, l’asportazione della milza. A ricostruire l’intera vicenda ora saranno le attività di intelligence investigative da parte dei carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Nola, diretta dal capitano Andrea Massari: secondo quando emerge al momento, la donna, a bordo di una Lancia Y, svoltando per raggiungere le vie interne di Liveri avrebbe impegnato la corsia non avvedendosi del passaggio dello scooter guidato da Angelo, tanto da provocarne lo scontro. A piangere Angelo, i genitori, che si trovavano in Toscana, per loro doppio choc: salutare e dire a presto ad un figlio, che ora non potranno più vedere, perchè il crudele destino ha deciso di portargli via il fiore più bello. Anche il mondo dello sport, quello avellinese è rimasto scosso. Angelo infatti, oltre ad essere un ragazzo estroverso, dolce e sensibile, era il figlio che tutti sognano con tanta gioia di vivere, sempre con il sorriso e la battuta pronta, ma sopratutto stella del calcio. Giocava nella squadra Avellino, attualmente nel girone di Seconda Divisione, e sono stati proprio i suoi amici e colleghi di squadra a chiedere alla federazione calcistica di osservare un minuto di raccoglimento per la partita di ieri sera. “E’ un lutto gravissimo – ha commentato la società sportiva calcistica irpina – che priva il calcio di un bravo e promettente giocatore cresciuto delle nostre giovanili e che strappa alla propria famiglia un ragazzo dai sani principi. In questo particolare momento di grande dolore siamo vicini ai suoi cari”. Nemmeno tre giorni fa altre due vittime della strada, Salvatore Guarino e Vincenzo Iasevoli, di appena 21 e 22 anni, hanno perso la vita mentre percorrevano la statale 268, ribattezzata come la strada della morte. Ed oggi, a poca distanza, un altro giovane vita viene spezzata in cosi breve tempo, agli amici il ricordo della sua magnifica persona, ai genitori il dolore e la difficile rassegnazione e nel contempo la rabbia per un’assurda tragedia che probabilmente il destino avrebbe potuto evitare.
Giovanna Salvati
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