DA METROPOLIS DEL 12 AGOSTO
Somma Vesuviana. Lo avevano picchiato con un bastone per portarsi via un misero bottino: 150 euro ed un telefono cellulare. Ora le indagini di polizia e carabinieri hanno portato a risolvere, in poco meno di dieci giorni, un assurdo delitto. Individuato e fermato, infatti, uno degli assassini di Vincenzo D’Auria, il 73enne rapinato e picchiato in casa e morto sei giorni di agonia. Si tratta di Vasile Robert Zaharia, 30enne, cittadino romeno, residente in via Zingariello 8 a Somma Vesuviana e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato di polizia di Nola (guidati dal primo dirigente Pietro Caserta), in collaborazione con i colleghi del Commissariato di “San Giuseppe Vesuviano” ed i militari della Stazione carabinieri di Somma Vesuviana, le accuse per lui sono di rapina pluriaggravata e l’omicidio preterintenzionale. Nella notte tra il 1 e il 2 agosto Zaharia con alcuni complici si era introdotto, nell’abitazione della famiglia D’Auria in via Muletti, nei pressi di masseria Cerciello. Erano circa le due e tutti dormivano, quando il 73enne, svegliato dall’abbaiare dei cani, si era precipitato verso l’uscio di casa e uno dei malviventi lo aveva colpito violentemente alla testa procurandogli una grave ferita. Mentre alcuni dei rapinatori mettevano la casa a soqquadro, gli altri continuavano a colpire l’anziano e la moglie con dei bastoni di ferro. Dopo aver preso un telefonino, qualche oggetto d’oro e un po’ di denaro contante erano fuggiti. A quel punto la famiglia, in casa erano presenti anche i figli della coppia, era riuscita a dare l’allarme sul posto erano arrivati i carabinieri e l’ambulanza del 118 che avevano soccorso marito e moglie, lei era stata subito dimessa, lui era stato trasferito prima all’ospedale di Pollena Trocchia, poi viste le gravi condizioni al “San Leonardo” di Salerno dove è deceduto domenica scorsa senza mai risvegliarsi dal coma. Subito dopo la violenta rapina erano cominciate le indagini dei militari che si sono incrociate poi con quelle della polizia, gli investigatori del Commissariato nolano stavano svolgendo un’attività finalizzata a rintracciare armi detenute illegalmente, e così hanno scoperto l’esistenza di un gruppo di romeni, domiciliati a Somma Vesuviana, che presumibilmente nascondeva proprio delle pistole. Un gruppo che era solito riunirsi in una discoteca situata nei pressi di via Zingariello e che pare si stesse dedicando a rapine e furti negli appartamenti. A questo punto è iniziata la collaborazione con il Commissariato sangiuseppese, territorialmente competente a Somma Vesuviana, che ha portato all’individuazione dell’appartamento. Nel tardo pomeriggio di martedì i poliziotti si sono recati presso lo stabile in questione, in via Zingariello 8, appunto, appena visti gli agenti Zaharia si è lanciato dalla finestra per tentare la fuga ma è stato prontamente bloccato. Nel corso della perquisizione domiciliare i poliziotti hanno trovati armi e munizioni oltre ad una maglietta bianca a maniche corte e un pantalone, simili quelle indossate da uno dei rapinatori di via Muletti. L’abbigliamento che le vittime avevano descritto agli inquirenti, un particolare che si è aggiunto ad altri dettagli che hanno insospettito gli agenti. A quel punto Zaharia è stato condotto al Commissariato di Nola dove, con la collaborazione dei carabinieri di Somma, è stato effettuato un riconoscimento “all’americana”, uno dei figli di D’Auria che era in casa al momento della rapina lo hanno riconosciuto, senza dubbio, come uno dei loro aggressori. Il trentenne rumeno è stato quindi immediatamente sottoposto a fermo e condotto presso il carcere di Poggioreale. Ora le indagini proseguono per assicurare alla giustizia anche i complici di Zaharia che quella notte hanno usato una violenza inaudita contro un povero anziano che non aveva nessuna colpa.
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