martedì 26 Novembre 2024
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Somma Vesuviana, digitalizzato l’inventario del “Fondo Stato Civile”

Somma Vesuviana. Dopo la pubblicazione e la digitalizzazione del Fondo librario speciale e dei manoscritti liturgici (l’innario e il salterio) da parte dell’archivio storico “G.Cocozza” ora tocca all’inventario definitivo del fondo Stato Civile che lo stesso archivio conserva tra le sue mura. A spiegare la portata dell’intervento, per uno dei patrimonio storici più importanti dell’intera area vesuviana, è Alessandro Masulli, l’archivista cittadino, aiutato nella sua opera da Anna Rita Auriemma. “L’inventario, come ben sappiamo, non è altro che l’esito finale di un lungo lavoro di ordinamento, che ha come scopo finale di accorpare e connettere insieme nuclei di documenti sciolti e garantire la continuità del recupero delle informazioni. Con gli archivi in disordine è necessario l’intervento dell’archivista il cui compito principale è quello di conservare e valorizzare i documenti”.Il Fondo contiene tanto le serie delle registrazioni degli atti di stato civile propriamente detti (nascita, matrimonio, morte) quanto le serie dei repertori utili alla ricerca (repertori decennali alfabetici, indici annuali) e delle carte di corredo agli atti (pubblicazioni di matrimonio). Esso inoltre contiene, la documentazione che si riferisce agli altri compiti dei quali era investito l’ufficio dello Stato civile (pratiche immigrazioni, atti di cittadinanza, registri di popolazione etc). Il fondo alla fine è costituito da una sezione preunitaria regg.177 degli anni 1809‐1865 e da una sezione postunitaria regg.158 degli anni 1866‐1920; la sezione preunitaria comprende lo Stato civile napoleonico (1809‐1815), lo Stato Civile del Regno di Napoli (1816‐1860), lo Stato civile carloalbertino (1861‐1865), quest’ultimo mantenuto con il preunitario per uniformità formale rispetto al successivo Stato civile italiano subentrato nel 1866. “Consegniamo agli appassionati e studiosi” ha concluso Masulli “questo lavoro archivistico, sperando in un forte risveglio culturale da parte dell’amministrazione comunale cittadina che possa impegnare piccole risorse del bilancio per promuovere e valorizzare ancor più il proprio patrimonio archivistico”.

Gaetano Di Matteo

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